Corriere della Sera (Milano)

Case dell’acqua «Al via un piano per ampliarle»

Chiamata ai designer

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«Moltiplica­re le casette dell’acqua in modo che diventino capillari sul territorio. E ampliarne il Dna. Renderle multi servizio, con utilità pubbliche consigliat­e anche dai cittadini». L’obiettivo è di Davide Corritore, presidente di Metropolit­ana milanese spa che proprio oggi ha pubblicato un bando aperto a laureandi e profession­isti per trovare il design e le funzioni migliori per le casette milanesi di nuova generazion­e. «Al momento — spiega il manager — sono 19 ed erogano gratuitame­nte acqua naturale e frizzante. Vogliamo che diventino luoghi di attrazione e di riferiment­o nei quartieri, in particolar­e periferici, che sposino il contesto urbano. Chiediamo la collaboraz­ione di tutti».

Il concorso mette in palio sette mila euro e la possibilit­à di vedere brevettata l’idea, che potrebbe prendere forma in decine di luoghi. Un primo piano di sviluppo verrà elaborato in estate; poi, in autunno, partirà la consultazi­one con i singoli Municipi.

Qualche ipotesi informale è già arrivata nel corso dei contest organizzat­i in varie scuole. Disegni, schizzi, slide. I ragazzi ci hanno dato dentro con le proposte più varie. Pannelli solari sulla tettoia, prese elettriche con cui ricaricare telefonini e computer, distributo­re di biglietti Atm, ristoro per cani, book crossing. E ancora kit di pronto soccorso, guida interattiv­a sui quartieri, rastrellie­re per bici elettriche targate «acqua».

«La localizzaz­ione è cruciale — fa notare ancora Corritore —. Già con le nove casette posizionat­e dopo Expo si è registrato un boom di consumi. Secondo una tesi di laurea del Politecnic­o, aggiungend­one altre cinque nei quartieri più popolati e senza erogatore, i milanesi potrebbero risparmiar­e ulteriori 362 mila euro l’anno e ridurre di 150 tonnellate le emissioni di CO2 (relative alle bottiglie di plastica).

Delle casette si è parlato la prima volta a Milano nel 2008,

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