Il cucciolo è un pianeta nella galassia di casa
I cani cercano un «ruolo». Dalla ciotola al gioco: le regole per la convivenza
Il cane, pur non filosofando, è un animale intelligente ed è dotato di una raffinata socialità. Il nostro cucciolo cresce vicino ad «esemplari» di una specie diversa dalla sua, tuttavia i membri del suo gruppo sociale sono, sotto quasi tutti gli aspetti e dal suo punto di vista, degli intraspecifici. Questo suo sentirsi cane e, all’occorrenza, anche essere umano lo può indurre ad inserirsi scorrettamente in determinati contesti. Il cane è una specie animale che nelle relazioni intra o interspecifiche sente il bisogno di stabilizzarsi in un ruolo. Egli si collocherà in una posizione che dipenderà dalla sua personalità, dalle sue attitudini e, soprattutto, dalla nostra capacità di amministrare con autorevole coerenza le risorse del gruppo sociale. Nel «sistema domestico» è opportuno che il cane si senta collocato in un ruolo nel quale alcune delle risorse primarie (cibo, spazio, tempo e gioco) siano gestite dall’uomo. Nell’accezione umana l’essere subalterni a qualcuno ci può provocare un «senso di fallimento» e/o di «frustrazione» per non essere riusciti a perseguire le nostre legittime aspirazioni. Queste emozioni in alcuni di noi possono indurre a un atteggiamento permissivo nei confronti del cucciolo, come a volerci riscattare attraverso di lui usandolo come feticcio di noi stessi; oppure, in senso diametralmente opposto, può accadere che il cane diventi la rappresentazione della nostra capacità di assumere il «potere sugli altri».
Nel primo caso, con il miraggio di rendere il nostro cucciolo felice attraverso l’iper accudimento, potremo ottenere, in età adulta, un cane volubile e nevrotico fino ad avere manifestazioni aggressive. Invece, con l’opposto atteggiamento potremo osservare un cane «schiacciato» davanti alla nostra volontà, depersonalizzato e, cosa più pericolosa, pronto ad esplodere nel modo più imprevedibile.
C’è una terza opzione. Come già detto, una gestione autorevole e coerente delle risorse «regalerà» a voi un cane sereno ed educato e a lui un padrone rassicurante ed affidabile. Per caso riscontrate analogie tra genitori e figli? Torniamo al cucciolo: quindi il cibo solo nella sua ciotola posta al suolo, nel luogo prestabilito e agli orari definiti; il suo spazio intimo sarà la sua branda o il suo cuscinone e a detto luogo sarà a noi precluso l’accesso; il nostro spazio intimo (camera da letto o divano) sarà a lui vietato; il tempo per giocare sarà deciso da noi. Per esempio se il cucciolo ha voglia di giocare e ci salta addosso noi faremo finta di nulla. Ma dopo un paio di minuti che il cucciolo si è calmato, partiamo noi con il coinvolgimento al gioco. Stesso discorso per le sue richieste di uscita in passeggiata: se chiede con insistenza, nessuna considerazione; dopo qualche minuto di calma, si esce in passeggiata.