LA SCUOLA, I CANTIERI, LE GUIDE TRE MOTIVI PER DIRE GRAZIE
Caro Schiavi, visto che il Corriere è sempre stato disponibile a pubblicare le mie lettere riguardanti i gravi ritardi con cui sono stati effettuati i lavori post incendio alla Scuola Rasori, e visto che, grazie alla pubblicazione di questi appelli, i lavori alla fine sono partiti, volevo comunicare il lieto fine: a distanza di 14 mesi dall’incendio i lavori del Comune sono finalmente terminati. È la nostra buona notizia.
L’allagamento denunciato dal professor Muttoni, che impedisce l’attraversamento in piazzale Gorini, è questione annosa che stiamo cercando di risolvere. Mi auguro che l’intervento porti a un risultato positivo.
Visitando la mostra di palazzo Morando che riguarda la società Umanitaria sono stata «accolta» da tre giovani: un ragazzo mi ha aperto la porta e una ragazza mi ha brevemente informata sull’organizzazione dell’esposizione. Un’altra ragazza era in un certo senso di supporto. Sono tre studenti del liceo Carducci impegnati nel progetto alternanza scuola-lavoro. Mi hanno informata con entusiasmo; è stato un vero piacere incontrarli.
In questi casi che cosa si risponde? È con viva soddisfazione che registriamo buone notizie dal fronte della comunità in cui viviamo e che Milano non è disattenta davanti alle segnalazioni dei cittadini. Anche la cortesia (e il riscontro alle segnalazioni lo è) fa di una città normale una città speciale. Milano che si distingue nel mare magno della maleducazione, che si occupa di una scuola o di una pozzanghera, è la stessa che cresce nell’attrattività globale e scala le classifiche della vivibilità. I ritardi nei lavori alla scuola Rasori sono già superati dal grazie che arriva corredato da foto: corridoio e palestra sono finalmente agibili. Si può fare di meglio, comunque è importante fare e fare bene. I ragazzi che accolgono con un sorriso la visitatrice della mostra di palazzo Morando sono il nostro futuro: non chiamiamoli più bamboccioni o sdraiati, quasi con disprezzo. Quando si mettono alla prova, trasmettono davvero l’entusiasmo che molti adulti hanno perso. Anche per noi, come per la signora Ottolino, è un piacere incontrarli.