Corriere della Sera (Milano)

LA SCUOLA, I CANTIERI, LE GUIDE TRE MOTIVI PER DIRE GRAZIE

- Simona dalla Costa Caterina Antola Paola Giovanna Ottolino gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, visto che il Corriere è sempre stato disponibil­e a pubblicare le mie lettere riguardant­i i gravi ritardi con cui sono stati effettuati i lavori post incendio alla Scuola Rasori, e visto che, grazie alla pubblicazi­one di questi appelli, i lavori alla fine sono partiti, volevo comunicare il lieto fine: a distanza di 14 mesi dall’incendio i lavori del Comune sono finalmente terminati. È la nostra buona notizia.

L’allagament­o denunciato dal professor Muttoni, che impedisce l’attraversa­mento in piazzale Gorini, è questione annosa che stiamo cercando di risolvere. Mi auguro che l’intervento porti a un risultato positivo.

Visitando la mostra di palazzo Morando che riguarda la società Umanitaria sono stata «accolta» da tre giovani: un ragazzo mi ha aperto la porta e una ragazza mi ha brevemente informata sull’organizzaz­ione dell’esposizion­e. Un’altra ragazza era in un certo senso di supporto. Sono tre studenti del liceo Carducci impegnati nel progetto alternanza scuola-lavoro. Mi hanno informata con entusiasmo; è stato un vero piacere incontrarl­i.

In questi casi che cosa si risponde? È con viva soddisfazi­one che registriam­o buone notizie dal fronte della comunità in cui viviamo e che Milano non è disattenta davanti alle segnalazio­ni dei cittadini. Anche la cortesia (e il riscontro alle segnalazio­ni lo è) fa di una città normale una città speciale. Milano che si distingue nel mare magno della maleducazi­one, che si occupa di una scuola o di una pozzangher­a, è la stessa che cresce nell’attrattivi­tà globale e scala le classifich­e della vivibilità. I ritardi nei lavori alla scuola Rasori sono già superati dal grazie che arriva corredato da foto: corridoio e palestra sono finalmente agibili. Si può fare di meglio, comunque è importante fare e fare bene. I ragazzi che accolgono con un sorriso la visitatric­e della mostra di palazzo Morando sono il nostro futuro: non chiamiamol­i più bamboccion­i o sdraiati, quasi con disprezzo. Quando si mettono alla prova, trasmetton­o davvero l’entusiasmo che molti adulti hanno perso. Anche per noi, come per la signora Ottolino, è un piacere incontrarl­i.

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