Corriere della Sera (Milano)

Un cold case all’ombra del Duomo

Rosa Teruzzi firma una nuova indagine della sua «fioraia del Giambellin­o»

- Giacomo Airoldi

Sbucare in piazza Duomo e guardare lo spettacolo delle guglie quando il sole non è ancora sorto, ma è già la fine della notte, fa dire alla protagonis­ta del romanzo di Rosa Teruzzi «Non si uccide per amore» (Sonzogno) che in una città come questa ogni miracolo è possibile, «anche scoprire la verità su un delitto del passato». Ecco il filo conduttore di questa terza avventura della «fioraia del Giambellin­o», Libera, investigat­rice molto più che dilettante e creatrice (talvolta riluttante) di bouquet per spose: trovare chi le ha ucciso il marito poliziotto vent’anni prima.

«Quella di Libera è una vita sospesa», spiega l’autrice, giornalist­a, che oggi presenta il suo nuovo libro con Luca Crovi alla Biblioteca Centrale di Sesto San Giovanni (Villa Visconti d’Aragona, via Dante 6, ore 21). «Come quella della figlia Vittoria, che proprio per dare giustizia al padre ha voluto diventare poliziotta. Mi sono resa conto da cronista e da scrittrice che, pur non volendo mai mischiare questi due ruoli, fosse arrivato il momento di scoprire finalmente il colpevole di questo delitto. Anche a costo di lasciare, ma solo per poche pagine, Milano, vera e propria protagonis­ta delle mie storie». Infatti Libera, accompagna­ta anche in questa difficile indagine da mamma Jole, che definire originale è dire poco, per ritrovare le tracce dell’assassino si sposterà prima a Monfalcone e poi in Calabria. Tutto viene rimesso in moto da un biglietto ritrovato nell’ultima camicia indossata da Saverio, il marito di Libera, «una camicia a quadri che lui portava solo in casa, e di cui lei non aveva avuto il coraggio di disfarsi». Che cosa c’era scritto? «Martedì 25, alle sette, nel parcheggio». Con questo messaggio il poliziotto era stato attirato nella trappola mortale. A complicare le cose, la convinzion­e di Vittoria e di Libera che ci sia un traditore in Questura e proprio per questo motivo Saverio non avrebbe raccontato a nessuno su che cosa stava indagando. Ma ciò non impedirà alla fioraia-detective di arrivare alla verità. Tutto finito? «Non proprio», anticipa sibillina Rosa Teruzzi.

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Scrittrice e giornalist­a tv Rosa Teruzzi lavora alla trasmissio­ne «Quarto grado» su Rete 4

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