SANITÀ TUTTO COME PRIMA
C’ è di tutto nel cassetto della vergogna che nasconde gli illeciti della sanità milanese: l’arricchimento dei medici, la disonestà verso i pazienti, le collusioni con le aziende, l’invadenza della politica. Ma quel che colpisce di questa nuova pesca a strascico della Procura nelle corsie ospedaliere è che nessuno si sia accorto prima delle distorsioni e dei conflitti d’interesse che coinvolgono sanitari e dirigenti. E i controlli? E la trasparenza? E i direttori sanitari complici ? Eppure non molti anni fa, dalla stessa Regione che aveva largheggiato con i rimborsi sulle protesi ortopediche era arrivato un colpi di freno: nell’eccellenza lombarda c’erano approfittatori e faccendieri, troppi interventi inutili, troppe certificazioni taroccate. Come mai il sistema, dopo quel momentaneo sussulto, si è ricomposto lasciando che tutto tornasse a far cassa come prima, o forse più di prima? La risposta forse è nella svalutazione di un principio sul quale si dovrebbe fondare la responsabilità professionale del medico: quello dell’onestà. I rapporti con le aziende che producono protesi o apparecchiature sanitarie sono il campo minato sul quale si trovano a camminare medici e manager. Esistono le lusinghe del mercato attraverso finanziamenti, viaggi all’estero, congressi pagati, pubblicazioni scientifiche. Ma esistono anche codici di comportamento. Le inchieste dimostrano che è facile cadere nella tentazione. Ma a volte si esagera.