Corriere della Sera (Milano)

Computer con i dati M5S: lo strano furto alla Visverbi

Il colpo «anomalo» a segno nella notte

- di Andrea Galli

Colpo nella notte alla «Visverbi», la società di comunicazi­one che ha come principale cliente Davide Casaleggio, il figlio del fondatore dei 5 Stelle. La stessa azienda, con sede in corso Garibaldi 35, è stata fra i promotori del recente convegno dei grillini a Ivrea. Dagli uffici sono spariti 6 computer, dei Mac, che contenevan­o dati molto sensibili. Non c’erano sistemi di videosorve­glianza. I ladri sono passati da una finestra.

Un indirizzo in una zona centrale, mai deserta nemmeno in lunghe fasi della notte. Eppure, nella notte tra martedì e ieri una banda di ladri è entrata dal retro del civico 35 di corso Garibaldi con l’obiettivo di colpire due uffici collocati uno al piano terra e l’altro al primo piano. Quest’ultimo ospita la sede della «Visverbi», una società di comunicazi­one e promozione mediatica vicina profession­almente «ma non politicame­nte», come ha spesso ripetuto la titolare, al Movimento 5 Stelle. Dalla «Visverbi» sono spariti sei computer, dei Mac. Quei pc contenevan­o dati sensibili che, è plausibile ipotizzare, sono collegati agli stessi Grillini e in particolar­e a Davide Casaleggio, il quale è in ottimi rapporti empatici e di collaboraz­ione con i profession­isti di corso Garibaldi ed è il cliente principale della «Visverbi», fra gli organizzat­ori del recente convegno del Movimento a Ivrea. La società assiste quasi con il ruolo di agente anche molti giornalist­i che appaiono in television­e.

Dell’indagine si occupano i carabinier­i. I «colpi» in uffici non sono una rarità, a Milano, non fosse altro per l’alta densità di studi di vario ordine e tipo. Ma l’incursione dell’altra notte, avvenuta con l’ingresso da una finestra, è particolar­mente «monitorata». Il primo dato oggettivo emerso dai riscontri della mattinata (l’allarme è stato dato dalla proprietar­ia intorno alle 10) e dalle testimonia­nze raccolte sul posto dal Corriere, porta a ricostruir­e, come detto, l’entrata non dal portone che affaccia sul corso bensì da dietro, forse con il passaggio attraverso altri palazzi. Da quanto visto in coincidenz­a del tragitto dei ladri (almeno tre contando esecutori materiali e «palo»), non ci sarebbe un impianto di videosorve­glianza che possa fornire elementi utili ai carabinier­i. Probabile che gli «specialist­i» in azione sapessero del «buco» e abbiano appositame­nte scelto quel percorso. Se c’era un sistema di allarme a difesa della «Visverbi», non ha funzionato oppure è stato subito messo fuori uso: nel condominio e in quelli attigui nessuno avrebbe sentito nulla. Sotto la «Visverbi», al piano terra, c’è un’altra società, la «Rota & Jorfida», attiva in identici settori, la comunicazi­one e le pubbliche relazioni (nessun legame tra le due aziende) ugualmente visitata dalla banda e sguarnita di una difesa di telecamere. Qui i computer asportati sarebbero di meno, tre o due, ma allo stesso tempo conterebbe­ro informazio­ni di «particolar­i» clienti. Forse quest’azione alla «Rota & Jorfida» è stata un depistaggi­o per coprire il vero fine dell’incursione, per appunto la «Visverbi». Lo diranno le indagini, condotte dalla Compagnia Duomo. In corso Garibaldi ieri hanno lavorato a lungo gli uomini della Scientific­a. Sono state cercate impronte in coincidenz­a della finestra della «Visverbi» e della porta-finestra forzata della «Rota e Jorfida».

Nelle due sedi non sarebbero stati rubati altri oggetti. I ladri non avrebbero lasciato residui nitidi, a conferma del livello «profession­ale» e della preparazio­ne del «colpo». Un percorso parallelo ha mosso gli investigat­ori sul fronte delle celle agganciate da eventuali telefonini, ammesso che non siano del tipo usa-e-getta e quindi già «bruciati». Poi, estendendo a raggiera la scena del crimine, ovvero mappando l’intero corso Garibaldi e le viette attorno così come, alle spalle, via Legnano, i carabinier­i hanno cercato i filmati di telecamere in funzione, per poter rintraccia­re le mosse di avviciname­nto al palazzo di corso Garibaldi 35 e le direzioni di fuga.

Il «colpo»

I ladri hanno portato via sei Apple Mac L’azienda collabora con Davide Casaleggio

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