Corriere della Sera (Milano)

Impareggia­bile Raimondo dagli esordi a Casa Vianello

Un montaggio di 50 spezzoni ricostruis­ce la carriera dell’attore

- Giancarlo Grossini

Il 15 aprile di otto anni fa moriva Raimondo Vianello, personaggi­o amatissimo, al centro del film «Cine-Vianello» che verrà proiettato domenica pomeriggio al Mic (viale Fulvio Testi 121, dalle ore 17, ingresso libero). Si tratta di un montaggio di oltre 50 spezzoni che illustrano il percorso dell’attore dal 1946 al 1969, con tutte le accoppiate celebri da Ugo Tognazzi a Totò, da Lando Buzzanca a Walter Chiari, e, ovviamente, Sandra Mondaini. A firmare l’omaggio, il regista, attore e doppiatore milanese Franco Longobardi. «L’idea non è mia, ma proprio di Raimondo», dice. «Ho lavorato con lui come attore nella sitcom CasaVianel­lo dal 2000 al 2007. Nelle pause era molto cordiale, chiacchier­avamo, e poiché sapeva dei miei interessi storico-cinematogr­afici, mi disse scherzando, vedrai che un giorno farai un film su di me”. E così è stato».

Una prima versione del film è stata montata nel 2014 con la collaboraz­ione di Lorenzo Bassi, ora la pellicola torna arricchita e rinnovata. «Abbiamo fatto molte aggiunte», spiega il regista. «Il film è diviso in capitoli con il percorso cinematogr­afico di Vianello da vedere in tanti spezzoni, a partire dall’esordio del 1946 non accreditat­o nel cast di “Partenza ore 7” di Mario Mattoli. Novità assoluta, un capitolo intitolato “Raimondo Tantevoci”, che raccoglie il Vianello doppiato” perché una volta si usava doppiare tutto per evitare i problemi tecnici della presa diretta». Così lo spettatore sentirà parlare Vianello con la voce di Stefano Sibaldi, in «La moglie è uguale per tutti», con quella di Walter Chiari in «Amore all’italiana» o ancora con l’accento tedesco di Bruno Persa in «Il giorno più corto».

Fra le novità anche qualcosa dalla tv. «Vianello era una miniera di informazio­ni», continua Longobardi, «per me averlo conosciuto è stato come avere a disposizio­ne qualcuno che ti racconta la storia dello spettacolo dal dopoguerra al 2000, e quindi anche la tv ha un suo piccolo spazio perché fare un film su Raimondo, significa ricordarlo anche nell’enorme popolarità che la television­e ha dato a lui e a Sandra Mondaini». Conclude Longobardi, «domenica racconterò al pubblico del Mic anche qualche piccola curiosità: per esempio che Vianello non rivedeva mai le cose che faceva in tv. Gli diedi due videocasse­tte di 8 ore, anche con le prime sue esperienze tv, tipo “Il Tappabuchi” con Corrado. Le teneva sul camino di casa, tanto che gli dissi, “Raimondo guarda che possono alterarsi col calore..” e lui, con la sua classe mi rispose: “sì è vero ma così le ho sempre sott’occhio, e so che posso rivederle».

 ??  ?? Inseparabi­li Raimondo Vianello con la moglie Sandra Mondaini negli anni Sessanta. Alla coppia è dedicato un capitolo del cine-omaggio
Inseparabi­li Raimondo Vianello con la moglie Sandra Mondaini negli anni Sessanta. Alla coppia è dedicato un capitolo del cine-omaggio

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