Corriere della Sera (Milano)

Pau dei Negrita «La crisi è alle spalle»

Il cantante Pau: «La maledetta provincia alla fine è stata la nostra salvezza»

- di Raffaella Oliva a pagina 17

Domani approderan­no al Forum con il loro nuovo disco «Desert Yacht Club» (via Di Vittorio 6, Assago, ore 21, €

34,50-51,75), ma per i Negrita questo tour non era affatto scontato: a 24 anni dall’uscita del primo disco omonimo — quello dell’hit «Cambio» — la band toscana ha raccontato di aver sfiorato lo scioglimen­to. «Per fortuna si è risolto tutto», commenta il cantante Paolo «Pau» Bruni. «E forse in questo ci ha aiutati l’essere rimasti a vivere in provincia, fuori Arezzo. In quella provincia a volte maledetta, ma che in genere aiuta a preservare certi legami decennali più della città». Dice di averlo «sudato» questo album, il 50enne Pau, che ricorda di quando, a metà anni 90, aveva pensato di trasferirs­i con il gruppo a Milano. «Poi restammo nel nostro habitat, sarà l’allergia all’asfalto, ma quello fu il periodo in cui Milano diventò la nostra seconda casa, quale è tuttora», spiega il leader dei Negrita. Che ricorda: «Ci si trovava negli studi del Jungle Sound con i Ritmo Tribale, i Karma, gli Afterhours, i Casino Royale, i Quartiere Latino. Ed era un momento particolar­e, perché le major avevano iniziato a interessar­si a noi che arrivavamo dall’undergroun­d, c’era il sentore che stesse accadendo qualcosa». Lo dice con un filo di rammarico, poi prosegue: «Qualcosa, in effetti, è successo, fu allora che esplosero gruppi che sono ancora qui: noi, gli Afterhours… Ma tanti altri nel giro di qualche anno sono scomparsi».

In «Desert Yacht Club» c’è un brano ispirato in parte a tutto ciò, «Milano stanotte». Per il resto il disco ricalca l’ormai noto stile dei Negrita, presentand­osi come un mix di rock, funk, reggae, ritmi latini, con in più un tocco di elettronic­a e un duetto con il rapper Ensi. «Volevamo passare del tempo assieme, così ci siamo messi su un furgone e abbiamo girato per la California. Il titolo è il nome di un resort nel deserto del Joshua Tree, dove ci siamo rifugiati per un po’: un posto assurdo, con camper, roulotte cromate e container in mezzo al nulla, dove abbiamo ritrovato una chimica che ci ha riportati alla musica».

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Aretini I Negrita presentano domani al Forum il loro nuovo disco «Desert Yacht Club»

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