Soste golose, relax e scoperte Pedalando lungo la Martesana spunta un tram «a riposo»
Metti un aperitivo sul vecchio tram o uno spuntino alla Tipografia con l’illusione di essere in campagna
L’altro Naviglio Nuove luci e riaperture di stagione fanno di questo canale un luogo sempre più attraente
C’ era una volta un piccolo naviglio… proprio così, Naviglio Piccolo, si chiamava quello che adesso conosciamo come Martesana: voluto da Francesco Sforza nel 1475 e completato da Ludovico il Moro nel 1496, è un canale lungo 38 km che collega Trezzo sull’Adda a Milano. Ancora oggi regala scorci suggestivi e l’illusione di essere in campagna e non in città: anche per questo molti milanesi lo scelgono per viverci o trascorrere il tempo libero. Ecco un piccolo tour alla scoperta di insegne nuove e storiche sulla Martesana: a cominciare da Cassina de Pomm, in via Melchiorre Gioia, uno scorcio della vecchia Milano dove nel 1990 è nato il Café Martesana, con un grazioso dehors: «L’ha aperto mio papà Michele — racconta il titolare Valeriano Villani —. Qui non vengono solo gli abitanti della zona ma soprattutto nel weekend, grazie alla pista ciclabile che costeggia il naviglio, arrivano tanti ciclisti e si fermano per una sosta». Il primo maggio è in programma un concerto jazz dal vivo. Attraversato il ponticello, dopo pochi metri sulla destra s’incontra Tranvai, appena aperto: «è un tram storico del 1928, precisamente il numero 1522, che Giovanni, il vecchio proprietario, aveva preso dall’Atm e trasformato in un bar», spiega Massimo Buzzi, nuovo titolare insieme con Carlo, Marco e Steven: «Lo abbiamo restaurato completamente: siamo aperti tutti i giorni dalle 11 a mezzanotte fino al 15 novembre. La nostra clientela? Dai 5 ai 90 anni!». Qui, infatti, vengono famiglie, anziani, sportivi che si allenano e poi naturalmente gli amanti dell’aperitivo open air, da gustare nel dehors con circa 60 posti a sedere: i cocktail costano 7 euro e sono accompagnati da stuzzichini, ma si possono ordinare hamburger o la classica michetta milanese con affettati (4 euro). Il drink della casa? «La Tranvata», ovviamente.
Proseguendo lungo il naviglio, attraversato viale Monza s’incontrano lo storico Zelig, tempio del cabaret milanese, e il Ragoo, che il 4 maggio inaugura il giardino e festeggia il suo diciottesimo compleanno con un party a base di cocktail, spiedini alla brace, musica dal vivo e dj set. Sull’altra sponda c’è la Casa dei Ciliegi, una vecchia cascibiamo na che adesso ospita Seven, ristorante specializzato in carne con un grande spazio all’aperto. All’altezza del Ponte Vecchio, in via Dolomiti è appena nata Tipografia Alimentare: «Si chiama così perché abbiamo recuperato un vecchio mobile di una tipografia che avevamo in cantina, poi io ero giornalista e il nome ricorda il mio mestiere di prima ma anche l’idea di artigianalità che è alla base di questo progetto», dice Carla De Girolamo che ha aperto questo nuovo locale dal sapore vintage insieme con la figlia Martina e il suo compagno Mattia, che sta in cucina. «Lo definiamo un food hub dove far incontrare i produttori con il pubblico: qui ab- solo ed esclusivamente prodotti artigianali, non industriali» Aperto dalle 8.30, per la colazione, alle 22, i piatti proposti all’ora di pranzo cambiano a seconda della spesa e non c’è la cena, ma si può venire per un aperitivo: da bere vini naturali, birre artigianali o cocktail (5 euro) a base di prodotti dell’antica Distilleria Quaglia, e si possono ordinare taglieri di salumi e formaggi (10 euro). E per finire, poco più in là c’è la Cascina Martesana dove si organizzano mostre, concerti, grigliate e che tutte le domeniche pomeriggio apre il suo Giardino Nascosto a laboratori anche per bambini.