Fontana e Sala Ancora scintille
Il pannelliano Usuelli entra al posto di Gori
Gandhiano, non violento, pannelliano. Neonatologo alla Mangiagalli, ma prima, per tanti anni, pediatra impegnato all’estero con Emergency e altre sigle del volontariato internazionale: missioni in Afghanistan, Sudan, Cambogia, Sierra Leone, Malawi. Michele Usuelli, 43 anni, eletto con Più Europa, è l’ultimo consigliere regionale. Da settimana prossima entrerà al Pirellone al posto di Giorgio Gori, che ha deciso pochi giorni fa di tornare in municipio a Bergamo. «All’opposizione non servo, io sono un uomo di governo», si è giustificato Gori. Usuelli, invece, al ruolo di «semplice» consigliere regionale d’opposizione crede a tal punto da mettersi in aspettativa dal suo lavoro in Mangiagalli. «Ora guadagnerò di più? Sì, ma metà dello stipendio da politico lo metterò a disposizione del movimento radicale. Ne parlerò coi miei compagni, mi piacerebbe contribuire a trovare una sede nuova».
Radicale convintissimo dai tempi dell’università. «Partii per un viaggio in India e conobbi alcuni vecchi discepoli di Gandhi. Tornato a Milano, bussai alla loro sede. Per curiosità, più che altro. Erano quelli che avevano sulle bandiere il volto del leader indiano e volevo capire se davvero credevano nelle stesse pratiche di lotta: non violenza e disobbedienza civile».
Usuelli si occuperà ora come ovvio (anche) di sanità. «Il livello di quella pubblica in Lombardia è alto, intendiamoci. Il problema semmai è che è troppo autoreferenziale, poco attenta agli utenti. Si potrebbero introdurre degli strumenti di valutazione a beneficio dei pazienti, dei questionari di gradimento sulle prestazioni offerte. E su questi giudizi modulare anche una parte dei finanziamenti regionali». «E poi da neonatologo dico che ci sono troppi punti nascita e che alcuni andrebbero chiusi. Troppo piccoli, costosi e pericolosi. È impopolare dirlo ma è necessario farlo». E poi le battaglie radicali più classiche. «Raccoglieremo le firme per una proposta di legge simile a quella del Lazio per garantire nelle strutture una quota minima di ginecologi non obiettori», e la cannabis terapeutica.
I radicali mancano tra l’altro dai banchi del Pirellone dal 2005, proprio loro che hanno contribuito alla caduta dell’impero formigoniano con l’inchiesta sulle firme false. Un ritorno a suo modo storico. Altri temi «da radicale»? «Ambiente e immigrazione». «Sono un ciclista irriducibile e le prime dichiarazioni di Fontana sugli sconti ai pendolari in auto le ho trovate sconcertanti». L’approccio «transnazionale», infine. «Mettiamola così: voglio stanare i leghisti quando dicono “aiutiamoli a casa loro“. Se davvero vogliono fare qualcosa per l’Africa, beh io faccio al caso loro. Se è solo un bluff, si dimostreranno solo dei razzisti».