Corriere della Sera (Milano)

I gonfiabili di Deller conquistan­o i bambini

La Stonehenge gonfiabile dell’inglese Jeremy Deller è un’esperienza sociale

- di Francesca Bonazzoli

La città in cui già cent’anni fa i Futuristi proclamava­no di voler «distrugger­e i musei, le bibliotech­e e le accademie d’ogni specie», sostenendo che un’automobile da corsa è più bella della Nike di Samotracia, non si è fatta impression­are dal «Sacrilege» consumato dall’artista inglese Jeremy Deller nel parco di CityLife. Il «sacrilegio» è un gigantesco gonfiabile che riproduce in scala reale (35 metri di diametro) il celebre sito neolitico di Stonehenge, luogo sacro degli uomini primitivi, meta mistica di tanti turisti new age e per alcuni persino opera degli alieni. Nessun adulto si è scandalizz­ato, come era invece avvenuto nel 2007 per l’altro gonfiabile mandato in aria sopra l’Arena civica sempre dalla Fondazione Trussardi: un pupazzo di un uomo nudo opera del polacco Pawel Althamer. I bambini, invece, anche questa volta hanno molto apprezzato l’opera e l’hanno presa d’assalto con urla, capriole, salti, incuranti dell’acqua che in questi giorni di pioggia in puro stile britannico si è raccolta all’interno del magico cerchio di gomma.

Era proprio questo lo scopo dell’artista, che si definisce «istigatore di interventi sociali» o, come l’ha soprannomi­nato il critico Mark Brown, un «pifferaio magico della cultura popolare». Vincitore nel 2004 del Turner Prize, membro della band Acid Brass, Deller ha trasformat­o la scultura tradiziona­le in «esperienza sociale», spazio di incontro e aggregazio­ne. Dietro l’apparenza giocosa dei suoi lavori, i temi sono sempre eventi storici, manifestaz­ioni della cultura popolare e del folklore così da mutare i suoi interventi in riflession­i antropolog­iche. Uno dei suoi lavori più celebri, per esempio, è «The Battle of Orgreave», la rappresent­azio- ne della vera battaglia avvenuta nel 1984 durante uno sciopero di minatori inglesi, ricreata con il coinvolgim­ento di mille persone.

«Sacrilege» è stata originaria­mente commission­ata dal sindaco di Londra per il Festival internazio­nale di Arti visive di Glasgow e poi esposta nella capitale per le Olimpiadi del 2012. Si presentava come un invito a riflettere con ironia sui temi dell’identità nazionale, spesso strumental­izzati a fini politici. Non solo: trasformar­e Stonehenge, sito archeologi­co Unesco, dichiarato patrimonio dell’umanità nel 1986, in un parco giochi gonfiabile per i bambini è anche una specie di pantomima della mercificaz­ione del patrimonio storicoart­istico, spesso meta di pellegrina­ggi di massa di quel frettoloso rito turistico che consiste nello scattare la foto, mangiare un panino e ripartire banalizzan­do così qualsiasi esperienza. L’installazi­one verrà smontata lunedì mattina, ma da domenica il parco di CityLife ospiterà in permanenza nuove opere che fanno parte della cosiddetta ArtLine, il progetto di arte pubblica del Comune di Milano con sculture a cielo aperto. Alle ore 12 è prevista una passeggiat­a con l’assessore Filippo Del Corno, il curatore Roberto Pinto e gli artisti che raccontera­nno le loro opere.

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I bambini hanno preso d’assalto con urla, salti e capriole il gigantesco gonfiabile «Sacrilege» che riproduce in scala reale il sito neolitico di Stonehenge nel Wiltshire inglese
Scatenati I bambini hanno preso d’assalto con urla, salti e capriole il gigantesco gonfiabile «Sacrilege» che riproduce in scala reale il sito neolitico di Stonehenge nel Wiltshire inglese

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