I gonfiabili di Deller conquistano i bambini
La Stonehenge gonfiabile dell’inglese Jeremy Deller è un’esperienza sociale
La città in cui già cent’anni fa i Futuristi proclamavano di voler «distruggere i musei, le biblioteche e le accademie d’ogni specie», sostenendo che un’automobile da corsa è più bella della Nike di Samotracia, non si è fatta impressionare dal «Sacrilege» consumato dall’artista inglese Jeremy Deller nel parco di CityLife. Il «sacrilegio» è un gigantesco gonfiabile che riproduce in scala reale (35 metri di diametro) il celebre sito neolitico di Stonehenge, luogo sacro degli uomini primitivi, meta mistica di tanti turisti new age e per alcuni persino opera degli alieni. Nessun adulto si è scandalizzato, come era invece avvenuto nel 2007 per l’altro gonfiabile mandato in aria sopra l’Arena civica sempre dalla Fondazione Trussardi: un pupazzo di un uomo nudo opera del polacco Pawel Althamer. I bambini, invece, anche questa volta hanno molto apprezzato l’opera e l’hanno presa d’assalto con urla, capriole, salti, incuranti dell’acqua che in questi giorni di pioggia in puro stile britannico si è raccolta all’interno del magico cerchio di gomma.
Era proprio questo lo scopo dell’artista, che si definisce «istigatore di interventi sociali» o, come l’ha soprannominato il critico Mark Brown, un «pifferaio magico della cultura popolare». Vincitore nel 2004 del Turner Prize, membro della band Acid Brass, Deller ha trasformato la scultura tradizionale in «esperienza sociale», spazio di incontro e aggregazione. Dietro l’apparenza giocosa dei suoi lavori, i temi sono sempre eventi storici, manifestazioni della cultura popolare e del folklore così da mutare i suoi interventi in riflessioni antropologiche. Uno dei suoi lavori più celebri, per esempio, è «The Battle of Orgreave», la rappresentazio- ne della vera battaglia avvenuta nel 1984 durante uno sciopero di minatori inglesi, ricreata con il coinvolgimento di mille persone.
«Sacrilege» è stata originariamente commissionata dal sindaco di Londra per il Festival internazionale di Arti visive di Glasgow e poi esposta nella capitale per le Olimpiadi del 2012. Si presentava come un invito a riflettere con ironia sui temi dell’identità nazionale, spesso strumentalizzati a fini politici. Non solo: trasformare Stonehenge, sito archeologico Unesco, dichiarato patrimonio dell’umanità nel 1986, in un parco giochi gonfiabile per i bambini è anche una specie di pantomima della mercificazione del patrimonio storicoartistico, spesso meta di pellegrinaggi di massa di quel frettoloso rito turistico che consiste nello scattare la foto, mangiare un panino e ripartire banalizzando così qualsiasi esperienza. L’installazione verrà smontata lunedì mattina, ma da domenica il parco di CityLife ospiterà in permanenza nuove opere che fanno parte della cosiddetta ArtLine, il progetto di arte pubblica del Comune di Milano con sculture a cielo aperto. Alle ore 12 è prevista una passeggiata con l’assessore Filippo Del Corno, il curatore Roberto Pinto e gli artisti che racconteranno le loro opere.