Atenei, «antitest» al liceo per selezionare gli studenti
Colloqui preventivi tra i più meritevoli
Alla Cattolica e alla Bicocca gli studenti più bravi entrano prima degli altri e senza dover affrontare il test di selezione. A chi ha una pagella d’eccellenza basta un colloquio per aggiudicarsi un posto nei corsi a numero chiuso. Le «interviste» con i professori si svolgono a inizio anno, a primavera i ragazzi possono già iscriversi e concentrarsi sulla maturità. E le università sperimentano un’alternativa alla prova d’ingresso.
Si presentano con voti alti in tutte le materie e per loro scatta l’ingresso senza test. Basta un colloquio, con la pagella che hanno, e possono aggiudicarsi un posto nei corsi a numero chiuso. Non soltanto. Si risparmiano anche lo stress da doppio esame perché le «interviste» con i professori sono a inizio anno, a primavera possono già iscriversi e poi concentrarsi sull’esame di maturità. Gli studenti «meritevoli», che adesso possono scegliere, promuovono l’altra selezione, niente esame scritto, quesiti e crocette. E le università intanto sperimentano e valutano una prova d’ingresso alternativa.
Alla Cattolica i colloqui con le future matricole si sono svolti fra gennaio e marzo, per i corsi di laurea di Psicologia e anche per Scienze Bancarie (che il test lo ha abolito). E fra i promossi tanti si sono già iscritti all’università. «È un doppio vantaggio. Puoi dialogare e presentarti di persona anziché essere valutata su un documento scritto uguale a centinaia. E anticipare la selezione significa anche potersi dedicare all’esame di Stato senza altri pensieri», dice Rebecca Furlani, che frequenta la quinta superiore all’Ipsia Parma, ha superato il colloquio un mese fa, è risultata idonea e si è già iscritta, a Psicologia.
Come lei trecento aspiranti matricole della facoltà hanno scelto l’«antitest», introdotto lo scorso anno alla Cattolica per chi ha almeno la media del sette in tutte le materie (nella pagella di quarta superiore) e può presentarsi già a febbraio per il colloquio motivazionale. Chi passa ha il posto garantito. E l’ateneo quest’anno ha riservato metà dei 330 ingressi autorizzati, gli altri
Rebecca Furlani È un doppio vantaggio: puoi presentarti di persona e poi pensare alla maturità senza altri problemi
verranno assegnati a chi supera il test di luglio. «Puntiamo su questa formula. Abbiamo visto che riusciamo a selezionare studenti di alto livello, perché i voti alti delle superiori sono poi confermati e le matricole che scelgono la prova anticipata sono più motivati. Il colloquio poi ha anche una importante funzione orientativa», spiega Claudio Bosio, preside di Psicologia alla Cattolica. «Certo non è la soluzione adatta quando i candidati sono numerosi perché per i colloqui si impegnano tanti professori, gli atenei non hanno abbastanza risorse».
Alla Bicocca il colloquio motivazionale come alternativa al test d’ingresso per gli studenti meritevoli è stato introdotto già dal 2012. «I posti riservati però sono una quota minima perché l’università deve essere aperta a tutti», dice Emanuela Bricolo, direttore del dipartimento di Psicologia. Qui per gli studenti con una media superiore al 7,5 che entrano senza esame ci sono 100 posti accantonati su 500 al corso di Scienze e tecniche psicologiche e 40 su 120 a Scienze psicosociali della comunicazione, chi supera la prova può iscriversi subito. Gli altri posti vengono assegnati a settembre con il test d’ingresso. «La selezione con colloquio però è la formula più vantaggiosa per noi studenti e andrebbe estesa ad altri corsi, non soltanto umanistici — dice Veronica Leorati, fra le prime matricole della Bicocca valutate così nel 2015 e oggi laureanda —. Il test invece è una lotteria, rischi sempre di perdere e stare fermo un anno».
Su prove e colloqui all’università Bicocca i docenti si confrontano ormai da sei anni. «Il bilancio è positivo. Ma non è la formula adatta per le selezioni con grandi numeri, anche perché si impegnano troppe risorse, ogni studente è valutato da due docenti», spiega Bricolo. E sottolinea che la correzione più urgente è quella sui tempi. «Il test a settembre crea disagi agli studenti e agli atenei, con gli scorrimenti tanti iniziano a frequentare a corso già avviato. Abbiamo introdotto test tradizionali a crocette anche a maggio».
Veronica Leorati Il sistema di valutazione è efficace: il test invece è una lotteria e rischi di stare fermo un anno
Corsia preferenziale Chi ha le pagelle migliori ottiene subito un posto nelle facoltà a numero chiuso
Emanuela Bricolo I posti riservati alle eccellenze sono una quota minima: l’ateneo deve essere aperto a tutti
Claudio Bosio Puntiamo su questa formula perché così selezioniamo studenti di alto livello