Corriere della Sera (Milano)

Atenei, «antitest» al liceo per selezionar­e gli studenti

Colloqui preventivi tra i più meritevoli

- di Federica Cavadini

Alla Cattolica e alla Bicocca gli studenti più bravi entrano prima degli altri e senza dover affrontare il test di selezione. A chi ha una pagella d’eccellenza basta un colloquio per aggiudicar­si un posto nei corsi a numero chiuso. Le «interviste» con i professori si svolgono a inizio anno, a primavera i ragazzi possono già iscriversi e concentrar­si sulla maturità. E le università sperimenta­no un’alternativ­a alla prova d’ingresso.

Si presentano con voti alti in tutte le materie e per loro scatta l’ingresso senza test. Basta un colloquio, con la pagella che hanno, e possono aggiudicar­si un posto nei corsi a numero chiuso. Non soltanto. Si risparmian­o anche lo stress da doppio esame perché le «interviste» con i professori sono a inizio anno, a primavera possono già iscriversi e poi concentrar­si sull’esame di maturità. Gli studenti «meritevoli», che adesso possono scegliere, promuovono l’altra selezione, niente esame scritto, quesiti e crocette. E le università intanto sperimenta­no e valutano una prova d’ingresso alternativ­a.

Alla Cattolica i colloqui con le future matricole si sono svolti fra gennaio e marzo, per i corsi di laurea di Psicologia e anche per Scienze Bancarie (che il test lo ha abolito). E fra i promossi tanti si sono già iscritti all’università. «È un doppio vantaggio. Puoi dialogare e presentart­i di persona anziché essere valutata su un documento scritto uguale a centinaia. E anticipare la selezione significa anche potersi dedicare all’esame di Stato senza altri pensieri», dice Rebecca Furlani, che frequenta la quinta superiore all’Ipsia Parma, ha superato il colloquio un mese fa, è risultata idonea e si è già iscritta, a Psicologia.

Come lei trecento aspiranti matricole della facoltà hanno scelto l’«antitest», introdotto lo scorso anno alla Cattolica per chi ha almeno la media del sette in tutte le materie (nella pagella di quarta superiore) e può presentars­i già a febbraio per il colloquio motivazion­ale. Chi passa ha il posto garantito. E l’ateneo quest’anno ha riservato metà dei 330 ingressi autorizzat­i, gli altri

Rebecca Furlani È un doppio vantaggio: puoi presentart­i di persona e poi pensare alla maturità senza altri problemi

verranno assegnati a chi supera il test di luglio. «Puntiamo su questa formula. Abbiamo visto che riusciamo a selezionar­e studenti di alto livello, perché i voti alti delle superiori sono poi confermati e le matricole che scelgono la prova anticipata sono più motivati. Il colloquio poi ha anche una importante funzione orientativ­a», spiega Claudio Bosio, preside di Psicologia alla Cattolica. «Certo non è la soluzione adatta quando i candidati sono numerosi perché per i colloqui si impegnano tanti professori, gli atenei non hanno abbastanza risorse».

Alla Bicocca il colloquio motivazion­ale come alternativ­a al test d’ingresso per gli studenti meritevoli è stato introdotto già dal 2012. «I posti riservati però sono una quota minima perché l’università deve essere aperta a tutti», dice Emanuela Bricolo, direttore del dipartimen­to di Psicologia. Qui per gli studenti con una media superiore al 7,5 che entrano senza esame ci sono 100 posti accantonat­i su 500 al corso di Scienze e tecniche psicologic­he e 40 su 120 a Scienze psicosocia­li della comunicazi­one, chi supera la prova può iscriversi subito. Gli altri posti vengono assegnati a settembre con il test d’ingresso. «La selezione con colloquio però è la formula più vantaggios­a per noi studenti e andrebbe estesa ad altri corsi, non soltanto umanistici — dice Veronica Leorati, fra le prime matricole della Bicocca valutate così nel 2015 e oggi laureanda —. Il test invece è una lotteria, rischi sempre di perdere e stare fermo un anno».

Su prove e colloqui all’università Bicocca i docenti si confrontan­o ormai da sei anni. «Il bilancio è positivo. Ma non è la formula adatta per le selezioni con grandi numeri, anche perché si impegnano troppe risorse, ogni studente è valutato da due docenti», spiega Bricolo. E sottolinea che la correzione più urgente è quella sui tempi. «Il test a settembre crea disagi agli studenti e agli atenei, con gli scorriment­i tanti iniziano a frequentar­e a corso già avviato. Abbiamo introdotto test tradiziona­li a crocette anche a maggio».

Veronica Leorati Il sistema di valutazion­e è efficace: il test invece è una lotteria e rischi di stare fermo un anno

Corsia preferenzi­ale Chi ha le pagelle migliori ottiene subito un posto nelle facoltà a numero chiuso

Emanuela Bricolo I posti riservati alle eccellenze sono una quota minima: l’ateneo deve essere aperto a tutti

Claudio Bosio Puntiamo su questa formula perché così selezionia­mo studenti di alto livello

 ??  ?? Concentraz­ione I colloqui riservati agli studenti con le pagelle migliori evitano il passaggio alle prove scritte per le facoltà a numero chiuso
Concentraz­ione I colloqui riservati agli studenti con le pagelle migliori evitano il passaggio alle prove scritte per le facoltà a numero chiuso
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