Serata tra scambisti finisce a coltellate
La lite iniziata nel club: tre feriti, uno è grave. Locale chiuso dal questore per 30 giorni
Si chiama cuckold night, in una villa di via Ripamonti si tiene ogni giovedì. Un evento «dove il terzo — recita la pubblicità — non è mai incomodo». Ma la serata fra scambisti è finita in accoltellamento: due donne non hanno gradito l’approccio aggressivo di due uomini. I due mariti, 51 e 53 anni, sono intervenuti per allontanarli, ma sono stati accoltellati. Ferito anche un dipendente del locale.
Ogni giovedì, al «Bizarre club», si ripete la cuckold night, l’evento «dove il terzo non è mai incomodo» (cuckold, nel gergo, si traduce con «cornuto»), «una serata — così viene pubblicizzata sul sito del locale — dedicata ai singoli e alle coppie che li gradiscono». Nell’ultima precisazione viene definito il criterio fondamentale da rispettare per quel tipo di serate: e invece due donne, che tra giovedì e venerdì erano al «Bizarre» con i loro mariti, non hanno gradito l’approccio di due clienti «singoli», troppo insistenti, non educati, fastidiosi fino a essere aggressivi. I due mariti, 51 e 53 anni, sono intervenuti per allontanarli, far capire che non c’era possibilità di scambio. La lite è cominciata così; era da poco passata l’una dell’altra notte, tra i divani e il banco del bar nel club, in una villa al civico 580 di via Ripamonti, confine Sud della città. Urla, offese, qualche spintone.
I due «singoli» sono stati allontanati, sono usciti dal locale, e sembrava che la situazione si fosse risolta. Poco dopo però si sono riavvicinati con una scusa: «Ce ne andiamo, ma lasciateci almeno prendere le giacche che abbiamo lasciato dentro». L’aggressione è stata rapida e violenta. Intorno all’una e un quarto, fuori dal «Bizarre» le ambulanze hanno raccolto i due mariti, entrambi feriti a coltellate, uno meno grave e l’altro in «codice rosso» di massima emergenza. Ferito lievemente anche un dipendente del club, uomo del Bangladesh, 37 anni, che ha cercato di proteggere i clienti.
La chiusura
Le indagini sono iniziate immediatamente, con i poliziotti delle Volanti dell’Ufficio prevenzione generale che nella notte hanno raccolto testimonianze, documenti, immagini delle telecamere; materiale che poi hanno «girato» agli investigatori della Squadra mobile. In parallelo, già da ieri mattina, quando ha avuto in mano una chiara ricostruzione dei fatti, il questore Marcello Cardona ha dato indicazione di preparare un ordine per la chiusura del locale. Il provvedimento, definito dalla Divisione di polizia amministrativa, nel tardo pomeriggio è stato trasmesso al commissariato Scalo-Romana, che lo ha notificato ai gestori del «Bizarre».
Il questore, nell’ultimo anno, ha deciso di utilizzare molto spesso quell’«arma» in mano alla polizia, tanto che sono stati più di cento i locali e i bar a cui è stata sospesa la licenza perché creavano problemi di sicurezza (in quanto ritrovo abituale di pregiudicati o scenario di liti e aggressioni). I sigilli che da ieri sera impediscono l’ingresso al «Bizarre» resteranno lì per 30 giorni, provvedimento abbastanza
inedito sia per immediatezza, sia per la durata della sospensione. «Ma c’era l’esigenza di dare una risposta rapida e incisiva a un fatto tanto grave», spiegano da via Fatebenefratelli.
Le indagini
Anche se nessuno dei feriti è mai stato in pericolo di vita,
l’aggressione è stata molto violenta. Per entrare al «Bizarre» tutti i clienti devono essere registrati, e dunque i poliziotti hanno avuto subito in mano una lista di chi era entrato nel club.
Uno degli aggressori è stato già identificato e all’alba i poliziotti della Mobile lo hanno raggiunto a casa, in un paese a
sud di Milano. Dopo la serata al club, la rissa e le coltellate, era tornato a dormire accanto alla moglie.
Sono ancora in corso le ricerche del suo compagno di serata, in attesa di sapere quali saranno le decisioni del magistrato.
I provvedimenti La questura dopo l’accoltellamento ha sospeso la licenza del locale per 30 giorni