Mobike arruola i vigilantes
Vigilantes in borghese nelle aree a rischio «Così evitiamo di aumentare le tariffe»
Mobike schiera dieci vigilantes per cogliere sul fatto vandali e ladri di biciclette. Una decina di guardie giurate in borghese agiscono fino a tarda sera nelle zone più a rischio. «Così contiamo di contenere i costi di gestione e quindi le tariffe».
Un team di dieci persone per pattugliare le zone critiche, dalla Darsena ai confini del parco Lambro. Niente divisa per non dare nell’occhio. Il cellulare a portata di mano per chiamare le forze dell’ordine appena vedono un teppista che spacca il lucchetto e pedala a sbafo.
Sono le guardie giurate che dal mese di aprile fanno da angeli custodi alle 7.300 biciclette a noleggio a flusso libero di Mobike, uno degli operatori attivi a Milano. Le bici sono parcheggiate ovunque in città e non hanno stalli fissi. Una app sullo smartphone permette di individuarle sulla mappa, sbloccare il lucchetto di sicurezza e salire in sella. Il costo d’uso è di cinquanta centesimi ogni mezz’ora e si paga registrando una carta di credito alla app.
A minare il successo del servizio, sbarcato a Milano a fine estate 2017 con il concorrente Ofo, sono i vandali. I mezzi sono stati posteggiati in luoghi inappropriati, rotti oppure gettati nelle acque dei Navigli. Tanto che è nata una associazione con l’incarico della tutela dei canali meneghini e il recupero dei telai finiti a mollo. Gli Angeli dei Navigli (così si sono battezzati) a marzo scorso avevano ripescato cento bici. «Si tratta solo dell’un per cento della flotta — assicura Alessandro Felici, fondatore dell’azienda che ha portato le arancioni Mobike dalla Cina all’Italia —, ma i mezzi danneggiati generano un disservizio agli utenti». Tradotto: a livello economico le due ruote spaccate non incidono molto sul bilancio, ma lo scontento dei ciclisti che rinunciano a pedalare quando trovano un cavalletto rotto sì. «La maggior lamentela dei milanesi è il cattivo funzionamento delle bici a causa di un danno».
Da qui la decisione di assoldare dieci uomini che facciano da bodyguard ai mezzi. Girano a piedi, in borghese, e intervengono quando si accorgono del pericolo. «Si identificano come personale dell’azienda — spiega Felici —, bloccano il malintenzionato e chiamano la polizia». In questo modo l’altro giorno è stato individuato e denunciato uno studente che aveva pensato di appropriarsi senza tanti scrupoli di una bicicletta. In barba al concetto di sharing economy.
Il manager spiega che «con questo importante investimento vogliamo disincentivare i delinquenti e azzerare del tutto il fenomeno. Se sai che qualcuno ti controlla, ci pensi due volte prima di rubare una bici o rovinarla». La clientela milanese, tra l’altro, risulta la più indisciplinata rispetto agli altri mercati italiani in cui Mobike è presente (Firenze, Torino, Bergamo, Cremona, Mantova e Pesaro). Infatti le guardie giurate al momento sono previste soltanto sotto la Madonnina. «Ma nel resto dell’Europa abbiamo percentuali di vandalismo più alte — sottolinea Felici —. Meglio in Germania, che è allo stesso livello di Milano».
Le squadre di sorveglianti in incognito si concentreranno nelle zone ritenute più a rischio, per quanto riguarda l’incolumità delle biciclette arancioni: Darsena, Navigli, Sud della città, periferie, confini dei parchi. Attualmente gli agenti sono attivi fino a tarda sera. Queste prime settimane di controlli serviranno a stabilire le fasce orarie su cui è bene concentrarsi, in modo da rimodulare il servizio in futuro. «Capiremo come rendere più efficienti le guardie
La sorveglianza
Dalla Darsena ai parchi, dai Navigli alle periferie, gli agenti sono attivi fino a tarda sera
La nuova flotta
Sono già in circolazione esemplari con ruote più grandi, cambio e cestino legato al telaio
giurate così da diminuirne il numero e abbassare i costi di gestione». Altrimenti si rischia l’effetto opposto: «Se però i milanesi continueranno a comportarsi male — conclude Felici — è inevitabile che la spesa per la vigilanza finisca per incidere sulle tariffe di utilizzo dei mezzi».
Per il rilancio del servizio, tuttavia, Mobike punta anche sul rinnovo della flotta. Sono già in circolazione i primi esemplari del nuovo modello di bicicletta con ruote più grandi, cambio marce e cestino portaoggetti ben collegato al telaio. Progressivamente, se l’utenza cittadina mostrerà di gradire le modifiche, andranno a sostituire la versione classica.