«No alla fusione della riserva di Monticchie con Adda Sud»
Somaglia
Come superficie arriva a non più di 300 campi da calcio, ma vuole comunque mantenere l’autonomia in barba alla legge regionale che impone gli accorpamenti tra parchi e riserve naturali. «Nessuna fusione con il parco Adda Sud», ribadisce il sindaco di Somaglia Angelo Caperdoni, che della riserva di Monticchie vuole preservare l’unicità. Come il fatto di essere l’unica oasi protetta ad aver sviluppato un progetto di conservazione della «rana di Lataste», specie rara il cui stagno è stato appena recuperato dopo che i cinghiali ne avevano fatto scempio rischiando di estinguere la presenza del prezioso anfibio. Una specie che si riproduce in soli 100 siti in Europa. L’oasi di Monticchie, grande 234 ettari (di cui 24 a massima tutela), è un piccolo paradiso di biodiversità nella Bassa Lodigiana. È aperta tutti i giorni, e ogni domenica grazie alla collaborazione con la Società piacentina di scienze naturali organizza visite guidate per ornitologi e scolaresche. Daini, caprioli, tassi, volpi e una quantità eccezionale di avifauna la frequentano e nel Lodigiano è considerata una delle oasi naturali più belle. Per difendere la sua autonomia, che dura dal 1985, il Comune (ente gestore) ha chiesto deroghe su deroghe e ha promosso perfino una raccolta firme. Ma la Regione, che finanzia la riserva con 28.500 euro annui, finora ha sempre detto no: l’aggregazione prima o poi andrà fatta. «Torneremo alla carica — promette il sindaco Caperdoni —, in un parco più grande Monticchie perderebbe molte delle sue unicità, finendo per burocratizzare i rapporti che abbiamo costruito negli anni ad esempio con gli agricoltori e i cittadini». Dietro le apprensioni, le proteste e e le iniziative del sindaco c’è tutta la popolazione che difende a spada tratta l’indipendenza della «sua» oasi, amata e vissuta da sempre come unica e irripetibile. Tra le iniziative di Monticchie, infatti, c’è pure quella di riscaldare ogni Natale le case dei somagliesi regalando quintali di legna da ardere ricavata dagli alberi potati o eliminati.