Centra 9 auto e abbandona amico ferito
Il guidatore egiziano lascia il passeggero in coma e va a dormire. Poi rifiuta l’alcol test
Verso le 5 di mattina ha perso il controllo della sua auto in via Tartini, a Dergano, ha sbandato e colpito nove altre macchine e un palo della luce. Il 29enne egiziano che era alla guida ha lasciato sul sedile in gravissime condizioni l’amico che lo accompagnava ed è andato a casa. L’hanno rintracciato gli agenti della polizia locale mentre dormiva. L’uomo ha rifiutato di sottoporsi ai test in ospedale mentre l’amico si è aggravato fino ad entrare in coma.
Era completamente ubriaco e si è rifiutato di sottoporsi all’alcol test. Sulla sua Fiat Croma di colore blu aveva accanto un amico, sul sedile del passeggero, e l’ha abbandonato insanguinato, agonizzante. Come se non si fosse fatto nulla: invece quell’amico è ricoverato in fin di vita all’ospedale Niguarda. E come se non fosse stata colpa sua: invece è stato proprio lui, questo 29enne di nazionalità egiziana, a causare l’incidente avvenuto ieri mattina alle 5.18 in via Giuseppe Tartini. L’egiziano è tornato a casa e se n’è andato a dormire. Non abita lontano da questa strada nel quartiere di Dergano.
Certi dunque l’orario e la via, mancano le cause. Forse è stata proprio l’assenza di una minima lucidità, dopo una nottata di eccessi e di bevute, a far perdere al 29enne il controllo della macchina. Forse è stata l’altissima velocità nella Milano deserta dell’alba di domenica. Durante la carambola, la Fiat Croma ha colpito altre nove auto parcheggiate e un palo della luce. L’egiziano ha mollato la vettura lì dov’era. Non ha provato a nasconderla. O forse sì, ma era talmente devastata che non si metteva più in moto. Avrebbe ancora potuto, il balordo, scappare e cercare rifugio da qualche conoscente. Invece, per appunto, ha camminato fino al suo palazzo, si è trascinato nell’abitazione e si è steso sul letto. S’è buttato sul materasso vestito. In una tasca aveva le chiavi della macchina, che aveva provveduto a togliere dal cruscotto. Chissà, casomai qualcuno gliela rubasse.
Proprio partendo da quel veicolo, gli agenti della polizia locale hanno cercato a chi appartenesse la targa e il risultato li ha portati diritti dall’egiziano. Ha aperto la porta con notevole ritardo e non ha cercato di fuggire. In via Tartini i vigili hanno cercato eventuali testimoni ma la dinamica è stata comunque evidente fin da subito. Colonne di auto con pesante ammaccature e più avanti, a fine corsa, la macchina «responsabile». Con gli agenti, il 29enne ha mantenuto un atteggiamento di strafottenza, ha perfino provato a negare ogni responsabilità, ha finto d’ignorare che trasportava quell’amico il quale con il trascorrere delle ore si è ulteriormente aggravato entrando in coma. Le sue condizioni, secondo quanto comunicato dalla polizia locale, sono disperate. È soltanto un caso fortuito che in via Tartini non ci fossero dei passanti e delle auto in transito: la Fiat Croma ha invaso più volte la corsia opposta.
La polizia locale ha denunciato l’egiziano a piede libero. Dai primi accertamenti, risulterebbe regolare sul territorio italiano, e prova ne è il fatto che abbia la patente. Di sua proprietà la macchina. Bisogna aspettare l’evoluzione dei fatti. Molto è legato al futuro dell’amico, un connazionale: dovesse morire, per il balordo scatterà l’arresto per omicidio stradale. Anche diverse ore più tardi, quando la sbronza gli era passata e forse aveva capito il disastro, l’egiziano non ha voluto proferir verbo. S’è solo opposto con tenacia e di nuovo all’alcol test.