Car sharing Schianto e fuga
Condanna a dieci mesi per la mamma senza patente di 29 anni alla guida del car sharing Enjoy che nel gennaio 2016 fu protagonista di un incidente in piazzale Cuoco lasciando tre persone ferite.
Non l’hanno trovata subito, c’è voluto un po’ di tempo. Alla fine l’hanno identificata e rintracciata, come accade quasi sempre anche nei casi di incidenti causati da pirati della strada che in un primo momento possono sembrare impossibili da risolvere. Tre persone ferite, tre macchine danneggiate costano una condanna a una 29enne che era fuggita dopo aver causato una carambola che solo per un caso fortuito non ha avuto conseguenze più drammatiche. Nonostante non avesse mai preso la patente, M.C., che è madre di un bambino, il 12 gennaio del 2016 deve aver pensato che questo non fosse un problema e che potesse guidare lo stesso una delle Fiat 500 rosse di Enjoy, il circuito di car sharing Eni, semplicemente usando le credenziali dell’ex fidanzato. Quel giorno, però, non le è andata bene perché, mentre si trovava all’incrocio tra via Carabelli e piazzale Cuoco ha tamponato una Ford Focus che era ferma al semaforo rosso. La donna ha accostato, ma quando il conducente dell’auto tamponata si è avvicinato al finestrino di guida della 500 rossa e ha cominciato a discutere, lei è ripartita di corsa. Per provare a fermarla, l’uomo si è lanciato con il busto dentro l’abitacolo rimanendo appeso con la metà del corpo penzoloni all’esterno. L’auto ha zigzagato impazzita nel traffico finché M.C. ne ha perso il controllo andando ad urtare prima una Opel Mokka e poi una Suzuki Wagon R che aveva sorpassato a destra. Gli scontri hanno fatto perdere la presa all’uomo che è stato sbalzato via dal finestrino andando a sbattere contro le due auto mentre la Fiat 500 accelerava nel traffico e riusciva ad allontanarsi. Quando è stato soccorso, in ospedale hanno accertato che l’uomo aveva riportato due fratture al bacino oltre a un trauma cranico. La prognosi è stata di 30 giorni. Anche le due persone che si trovavano a bordo della Suzuki erano rimaste leggermente ferite. Risalire a chi aveva combinato tutto quel disastro non è stato molto complicato per la Polizia locale che, dopo aver interrogato l’ex fidanzato, ha tramesso gli atti al pm Ilaria Perino che ha aperto un fascicolo per lesioni stradali gravi con l’aggiunta dell’ulteriore aggravante della fuga. Lei si è difesa dichiarando di essere scappata perché aveva avuto paura di quell’uomo e che aveva perso la testa. Al processo, che si è chiuso nei giorni scorsi dinanzi al giudice Chiara Delmonte della sesta sezione penale del Tribunale, la difesa dell’avvocato Raffaella Parisi è riuscita a contenere la pena (patteggiata e sospesa) in dieci mesi di reclusione. La donna ha anche versato un risarcimento a una delle vittime.