Botte e insulti ai bimbi Arrestata maestra d’asilo
Operazione dei carabinieri nel Varesotto. Nel mirino anche la mensa della struttura
«Imparare è un gioco», così recita la scritta fuori dall’asilo nido. Invece secondo quanto appurato dai carabinieri stare in quel baby parking privato di Gavirate non era per nulla uno svago, bensì un tormento per i piccoli ospiti che venivano maltrattati. Secondo queste accuse la Procura della Repubblica del capoluogo ha chiesto l’arresto di una delle educatrici e la denuncia della collega.
Siamo in provincia di Varese, in un paese di neanche 10 mila abitanti e la sede dell’asilo è un passaggio quasi obbligato per chi si muove nelle strette strade del centro: la pizzeria, il fornaio, la scuola guida e quell’insegna colorata da cui arrivano grida esuberanti, tenere voci e le prime paroline spensierate che accompagnano la crescita dei piccoli.
Ma qualcosa all’interno di quell’ambiente non andava, almeno secondo alcuni genitori che si sono insospettiti e nei mesi scorsi hanno così tramutato in una denuncia quei dubbi provocati dagli strani comportamenti dei piccoli. Immediatamente si sono attivatele indagini dei carabinieri che hanno infine portato all’arresto. Controlli, appostamenti e riprese sono stati attuati dai militari della stazione di Besozzo, il paese vicino.
I dettagli delle indagini non sono stati ancora resi noti, ma le prime informazioni parlano di minacce, percosse, insulti a bambini in tenera e tenerissima età. E alla fine lo scatto, ieri mattina, delle manette ai polsi di una donna di 32 anni, responsabile della struttura e ora agli arresti domiciliari, e la denuncia a piede libero per la collega, di 39 anni, sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria.
Le indagini dell’Arma hanno documentato una serie reiterata di maltrattamenti ad opera delle due insegnanti, una delle quali titolare del nido, sui minori loro affidati, tutti, come detto, bambini piccolissimi, dai pochi mesi e fino ai cinque anni circa.
Il paese, colpito e allarmato ieri dal viavai di una decina carabinieri di fronte e dentro la struttura, si interroga ora per capire come episodi del genere siano potuti accadere e soprattutto proseguire nel tempo. Molti dei genitori non hanno saputo dell’operazione fino al momento di andare a riprendere i figli: nell’asilo, infatti, dopo l’accompagnamento delle educatrici in caserma, è rimasta una carabiniera della locale stazione, con il compito di accudire ai piccoli fino all’arrivo delle mamme e dei papà. La cura è stata perfetta e la militare ha anche affrontato la gestione quotidiana della struttura, dalle richieste dei bimbi alla risposta alle telefonate.
«Ora andranno accertate le responsabilità ma come sindaco, e soprattutto come cittadino penso che chi si macchia di episodi del genere, se confermati, debba venir sottoposto a un serio accompagnamento psichiatrico. Essere forte coi deboli non è segno solo di un grande disagio ma anche di patologie che vanno curate», commenta il sindaco Silvana Alberio, medico condotto del paese.
Oltre ai carabinieri che hanno prelevato le due donne, sono intervenuti anche i militari del comando per la tutela del lavoro e le unità dei Nas, il nucleo anti sofisticazioni alimentari: la struttura ha una mensa interna e la persona denunciata sarebbe la cuoca.
Intervento
Le manette sono scattate ai polsi della responsabile della scuola materna privata
Inchiesta
Le indagini sono partite dopo la denuncia dei genitori insospettiti da alcune reazioni dei figli