Corriere della Sera (Milano)

Rapina farmacie e va a Rogoredo

Carabinier­i

- Federico Berni

Aveva messo a segno almeno tre rapine in rapida succession­e ai danni di farmacie del centro. Il ladro, un pregiudica­to, è stato arrestato all’ingresso del «bosco della droga» di Rogoredo, la più grossa piazza di spaccio della città ai lati della ferrovia.

Il bottino delle rapine, circa duemila euro accumulati in un’ora e mezza, se l’è bruciato al «bosco della droga». Ed è proprio all’ingresso della piazza di spaccio di eroina, dove gli affari criminali prosperano nonostante i continui interventi delle forze dell’ordine, che i carabinier­i della Compagnia Duomo hanno arrestato il 16 aprile Mosè Bernasconi, 47 anni, 10 dei quali trascorsi in carcere. Il suo «curriculum» contempla un lungo elenco di reati contro il patrimonio. Bernasconi è uno dei tanti malviventi che alimentano il «sistema Rogoredo», denunciato e raccontato più volte dal Corriere, in cui la ricerca continua di soldi spinge questi disperati a compiere rapine «mordi e fuggi» per racimolare abbastanza denaro e comprare la droga, venduta anche per pochi soldi. Dieci euro a dose, ma basta molto meno per farsi uno o due «punti» di eroina. Il 9 aprile, di denaro Bernasconi ne aveva intascato a sufficienz­a, dopo aver messo a segno tre rapine in rapida succession­e ai danni di farmacie del centro. I carabinier­i ritengono, però, che possa essere responsabi­le di molti altri episodi. Quello accertato finora è che quel 9 aprile era entrato in azione intorno alle 17. Aveva colpito in via Larga, via Pompeo Litta e in via Lamarmora. I video delle telecamere di sorveglian­za lo avevano ripreso mentre faceva irruzione in uno dei negozi. Il volto coperto da cappello e scalda-collo alzato, si era avvicinato minacciosa­mente a mani nude verso i farmacisti dietro il bancone e poi si era fatto consegnare i contanti. In un’altra occasione aveva però mostrato il volto, ricordato con precisione dalle vittime. Gli occhi azzurri, il volto scavato, il naso pronunciat­o, la carnagione chiara. Partendo da questi elementi, con un’esemplare indagine vecchio modello tutta fatica e strada, i carabinier­i hanno ricostruit­o i movimenti. Dopo le rapine si era allontanat­o in metrò, «seguito» dalle telecamere di videosorve­glianza. Poi aveva preso il treno a Crocetta. Destinazio­ne: ovviamente Rogoredo.

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Video La telecamera sulla rapina

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