Corriere della Sera (Milano)

Fuorisalon­e senza confini Hotel e affitti: prezzi stellari

Sulle strade della creatività Internazio­nale e di tutte le età: ecco il popolo che affolla i quartieri «Bici e metrò, movida sostenibil­e»

- Sara Bettoni

«Da Israele a Milano per scoprire la creatività italiana. Sono una industrial designer». Elinor Zeru, 26 anni, passeggia affascinat­a tra le installazi­oni che invadono il chiostro della Statale. Scatta foto, prende appunti mentalment­e. «Mi piace questa città, vorrei viverci. Per questa settimana ho affittato un appartamen­to su Airbnb e mi muovo con il bus. Ora però vorrei noleggiare una bici». Qualche metro più avanti ci sono Gabriella Porazzi e Massimo Reggiani, 72 anni lei, 80 lui. «Sono nato a Milano ma ora vivo nell’hinterland — racconta il pensionato —. Non ci perdiamo mai un’edizione» È soprattutt­o la moglie che è attratta dal design e dai nuovi materiali. «Lasciamo l’auto a Cascina Gobba e raggiungia­mo il centro con la metropolit­ana. Guidare qui è una follia e i parcheggi sono carissimi». Sintesi del popolo del Fuorisalon­e: intergener­azionale, multilingu­e, amante della mobilità dolce. Perché camminando si apprezzano meglio linee e forme e ci si gode il primo sole primaveril­e.

Ancora in via Festa del Perdono procedono fianco a fianco Lia ed Elsa Facchini. Veterana della manifestaz­ione la prima, digiuna di design la seconda. Per questo lascia che la sorella faccia da Cicerone e la guidi tra i distretti.«Avevo una visita medica — spiega — poi mi ha convinto a fare un giro in città». Lia è incuriosit­a dalla «struttura in legno al centro del cortile. A prima vista quest’edizione mi sembra migliore di quella del 2017. Anche le opere sul porticato al primo piano mi piacciono». Il resto dell’itinerario è già fissato. Non mancherà una fermata in piazzetta Reale per le «Quattro stagioni».

C’è chi approfitta delle installazi­oni per farsi scattare fotografie. Come Nadia Josephine, ex modella di origini indonesian­e , inquadrata dall’obiettivo di Andrea Corsari. «È la prima volta che veniamo a vedere le opere». Mentre la cinese Syou, da poco laureata in Architettu­ra, non è soddisfatt­a di quel che è stato allestito nel Cortile d’onore. «La città è meno creativa di quello che mi ero immaginata». Gli studenti Nicola e Alice invece bocciano Lambrate e promuovono a pieni voti il Centrale district per il forte impatto sul pubblico.

Il flusso di curiosi è ininterrot­to e prosegue camminando, pedalando o abbandonan­dosi al dondolio di bus e tram. Atm registra il 10 per cento di passeggeri in più rispetto a un normale giorno feriale, ha potenziato l’orario di servizio e tradotto gli annunci anche in francese e spagnolo. Ma la questione lingua crea comunque problemi. Nina Stritzkows­ky pensa che Milano sia bella, «ma credevo fosse più internazio­nale. Invece faccio fatica a trovare qualcuno che parli inglese». Pollice in alto della studentess­a tedesca per gli allestimen­ti, «da cui penso di poter imparare molto».

Altro tasto dolente, il caro prezzi. Trovare un letto è difficile, trovarlo a un prezzo abbordabil­e ancor di più. Philippe, responsabi­le di un ufficio turistico in Belgio, racconta: «Mi hanno chiesto 200 euro per una notte in una camera con altri sette. A quel punto ho chiesto ospitalità a un amico». La caccia dell’ultimo minuto può costare dai 300 euro dell’Ostello Bello Grande agli 11.300 (per due notti) del Vip’s Residence di via Pantano.

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 ??  ?? Dalla Germania Nina Stritzkows­ky, 22 anni, è originaria di una cittadina vicino a Dusseldorf. «Studio design, evento utile per imparare» Dall’Italia/1 Massimo Reggiani, 80 anni, pensionato milanese, immerso in una delle installazi­oni che invadono i...
Dalla Germania Nina Stritzkows­ky, 22 anni, è originaria di una cittadina vicino a Dusseldorf. «Studio design, evento utile per imparare» Dall’Italia/1 Massimo Reggiani, 80 anni, pensionato milanese, immerso in una delle installazi­oni che invadono i...
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Dal Giappone Asao allo stand Panasonic allestito nel quadriport­ico di Brera

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