Corriere della Sera (Milano)

LA MUSICA DI ULISSE

VIAGGI E SETE DI CONOSCENZA L’INTRECCIO FRA VOCI E ARCHI A CREMONA RACCONTA IL MITO

- di Enrico Parola

Torna il Festival Monteverdi dedicato al «divin Claudio» In cartellone concerti in chiese, palazzi e crociera sul Po Omaggio agli eroi del violino, chiusura con i Tallis Scholars

Musicalmen­te, Cremona è una città-simbolo a livello mondiale. Grazie ai suoi liutai e in primis a Stradivari, i cui violini sono contesi a suon di milioni; e grazie a Claudio Monteverdi, che creò i primi capolavori nella storia del melodramma e altri titoli sublimi oggi applauditi non solo dalle erudite nicchie di filologi e musicologi, ma dal grande pubblico. Come il «Vespro della Beata Vergine», da sempre momento clou del Festival con cui da 35 anni Cremona celebra il «Divin Claudio». E proprio l’edizione 2018 della manifestaz­ione si avvicina.

Il Festival, in programma dal 5 maggio, si intitola «Uomini, eroi e dei» e s’incentra sulla figura di Ulisse; «Il ritorno di Ulisse in patria» di Monteverdi non è in programma, ma il figlio di Laerte dà il la all’intero cartellone: «Dopo Orfeo nel 2017, un altro eroe monteverdi­ano: ancor oggi ci confrontia­mo con le qualità di Ulisse, basti pensare alla sua sete di conoscenza», spiega Lisa Navach, che ha pensato il cartellone «ponendo agli artisti invitati questa domanda: chi sono i nostri eroi del passato? Le mitiche voci dei Tallis Scholars chiuderann­o la rassegna il 31 maggio con la celebre chanson “L’homme armé” — forse il primo uomo-eroe in musica — ripresa da grandi compositor­i per grandi uomini, da Desprez per Erole I d’Este fino a Isaac per i Medici».

Gli eroi della lirica erano i cantanti: il 26 maggio la Cappella Neapolitan­a di Antonio Florio accompagne­rà Ian Bostridge, tenore acclamato in tutto il mondo nelle arie dal «Ritorno di Ulisse in patria» e da opere di Händel, Provenzale e Vinci. «In un certo senso eroi diventaron­o anche i virtuosi degli strumenti, come ricorderà l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone tra i veneziani Vivaldi, Albinoni, Marcello e Galuppi, e poco dopo Evgeny Sviridov, che omaggerà gli «Eroi del violino» Geminiani, Le Claire, Locatelli e Veracini.

Il sipario dell’edizione 2018, come detto, si alzerà il 5 maggio sulle note scritte da Vivaldi per le nozze di Luigi XV: Fabio Biondi dirigerà l’Europa Galante in «Gloria e Imeneo», con Vivica Genaux e Sonia Prina e dar voce alle due eroine barocche. «Monteverdi è sempre centro e riferiment­o del festival, ed è presente in metà dei concerti con una o due composizio­ni; ma dopo l’“abbuffata” dello scorso anno per celebrarne i 450 anni dalla nascita abbiamo voluto allargare gli orizzonti anche temporali, spaziando dal Rinascimen­to (con l’Orlando Consort) al tardo-Barocco», aggiunge Navach. «Monteverdi non è un fiore isolato che spunta dal nulla e avrà anche un fortissimo impatto su chi lo seguirà. Lo dimostrano i due programmi dedicati a Salomone Rossi, collega e collaborat­ore di Monteverdi e anch’egli al servizio dei Gonzaga: quello di Elam Rotem con i Profeti della Quinta e il concerto degli Ensemble Costanzo Porta e Cremona Antiqua che a Venezia chiuderà la crociera musicale».

La crociera, appunto. Partirà il 1° giugno da Cremona e lungo il Po porterà gli spettatori tra le note e i luoghi di Monteverdi; perché il Festival vuole allargare il proprio pubblico: «Le celebrazio­ni monteverdi­ane hanno coinvolto la città, le istituzion­i e il territorio a tutti i livelli, dalle mostre a percorsi gastronomi­ci, ed è come se ci si fosse accorti di Monteverdi anche fuori dalla cerchia degli intenditor­i: vogliamo seguire questo slancio».

 ??  ?? L’omaggio Il concerto clou della scorsa edizione del festival, in cui sono stati celebrati i 450 anni dalla nascita di Monteverdi: nel duomo di Cremona sir John Eliot Gardiner ha diretto gli English Baroque Solists e il Monteverdi Choir
L’omaggio Il concerto clou della scorsa edizione del festival, in cui sono stati celebrati i 450 anni dalla nascita di Monteverdi: nel duomo di Cremona sir John Eliot Gardiner ha diretto gli English Baroque Solists e il Monteverdi Choir

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