Corriere della Sera (Milano)

Il fascino sottile degli sconosciut­i

Daniel Müller-Schott riscopre Volkmann

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I Pomeriggi Musicali ritrovano oggi il loro direttore principale ospite, Alessandro Cadario, che li guiderà nella terza sinfonia di Schumann, la luminosa e ariosa «Renana». Ma a solleticar­e la curiosità degli appassiona­ti sono i due titoli che vedranno come solista Daniel Müller-Schott, celebrato violoncell­ista bavarese nato 42 anni fa a Monaco: se la Romanza in Fa maggiore di Richard Strauss è desueta, ancor meno noto è il Concerto in La minore dello sconosciut­o Robert Volkmann. «Trovo molto affascinan­te cercare nel sommerso della storia della musica per trovare nomi e opere ai nostri giorni quasi completame­nte dimenticat­e, ma che durante l’epoca romantica erano famosi e celebrati», racconta MüllerScho­tt. «Prima del suo concerto ho dovuto scoprire Robert Volkmann: l’ho incontrato per caso, mentre stavo conducendo delle ricerche d’archivio per approfonto i miei studi su Schumann. Fu lì che trovai un fitto carteggio tra Schumann e Volkmann: erano amici e si stimavano reciprocam­ente. Se Schumann, che non fu solo un grande compositor­e ma un acutissimo critico — non dimentichi­amo che fu lui a intuire per primo il genio di Brahms — apprezzava le opere del suo omonimo, allora valeva la pena frugare nel suo catalogo».

Così è emerso il Concerto per violoncell­o e orchestra in La minore: «Bellissimo, pieno di colori, slanci e melodie romantiche. Immediata mi è venuta l’idea di registrarl­o e lì feci un’altra piacevole scoperta: in pratica non ce n’erano, solo una di inizio Novecento realizzata da Arnold Földesy quando era un rinomato concertist­a e non era ancora diventato il primo violoncell­o dei Berliner Philharmon­iker». Scandisce il cognome e si mette ad accarezzar­e il suo strumento: «Questo è sta-

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