Furbetti Atm, 800 multe al giorno
In campo oltre 150 addetti al biglietto. «Scuse, liti, dimenticanze: i miei turni per stanare gli evasori» Controlli ai passeggeri cresciuti del 60% dall’inizio dell’anno. Il dg Giana: segnale ai disonesti
Settantamila multe nel primo trimestre del 2018: 12 mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Quasi 800 al giorno. È il risultato delle nuove politiche di controllo dell’Atm per contrastare l’abitudine di salire sui mezzi pubblici senza biglietto. Spiega il direttore generale Arrigo Giana: «L’obiettivo è migliorare il più possibile la qualità del servizio». Il viaggio con i controllori al lavoro.
Ventiduemila multe a gennaio, altre 22 mila a febbraio, 26 mila a marzo. In tutto, fanno 70 mila contravvenzioni nel primo trimestre del 2018: 12 mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Quasi 800 al giorno. È il risultato delle nuove politiche di controllo dell’Atm per contrastare l’abitudine di viaggiare sui mezzi pubblici senza biglietto, soprattutto su bus e tram. Un risultato che risponde a una scelta strategica dell’azienda, come spiega il direttore generale Arrigo Giana: «L’obiettivo primario è migliorare il più possibile la qualità del servizio, per renderlo sempre più attrattivo. Un obiettivo che stiamo perseguendo attraverso molte azioni, e tra queste, di certo, c’è la percezione di sicurezza per i passeggeri, il messaggio che i mezzi sono controllati e le regole si rispettano».
Negli ultimi mesi i controllori sono aumentati del 50 per cento (oggi sono più di 150); l’Atm ha deciso di concentrarsi per un giorno alla settimana su singole linee, quelle più problematiche (da fine febbraio, la 61 e la 56), a cui vengono dedicati controlli quasi fissi; aumentate anche le verifiche sulla 90/91 e le «pattuglie» miste tra controllori, security e Polizia locale. Tenendo come punto di riferimento le 220 mila multe fatte a viaggiatori senza biglietto nel 2017, il più recente bilancio dell’azienda spiega che nel primo trimestre del 2018 le multe sono aumentate del 20 per cento (circa 12 mila in più) e il totale delle persone controllate è cresciuto del 60 per cento.
Storicamente l’Atm stima una percentuale di «evasione» che si aggira intorno all’11/12 per cento, che è la media tra la metropolitana (qualche punto percentuale in meno) e i mezzi di superficie (qualche punto in più). Il piano dell’azienda, almeno in questa prima fase, ha l’obiettivo di portare i viaggiatori senza biglietto sotto il 10 per cento del totale (una soglia in linea con la maggior parte delle città europee). «In questi mesi facciamo molti più controlli rispetto al passato — riflette Giana — ma le multe non sono aumentate della stessa percentuale, significa che la quota di chi evade sta diminuendo». L’efficacia sulle nuove azioni di contrasto si potrà valutare soltanto su un periodo lungo. Nel 2017, ad esempio, l’Atm ha venduto il 3 per cento in più di biglietti e abbonamenti: un incremento legato in maniera diretta all’aumento dei passeggeri; sarà dunque complicato, a breve, capire quanti biglietti in più venduti saranno la conseguenza del timore di essere multati. L’azienda prevede che un forte impatto contro l’evasione arriverà comunque dalla tecnologia: nuovo sistema di vendita elettronico, «smaterializzazione» del biglietto, acquisti con l’app.