Il Pd dall’Europa ai partigiani
Addio ai colori Ue. «Va alzata la guardia»
Dalle bandiere blu dell’Unione europea agli stendardi con i volti dei partigiani. La Liberazione in casa Pd, a dodici mesi di distanza. L’anno scorso la rottura fu cromatica ancora prima che ideologica: lo spezzone del partito guidato allora da Matteo Renzi partecipò alla festa rossa per eccellenza in completo blu. Il blu dell’Unione europea e di Emmanuel Macron, impegnato proprio in quei giorni a salvare la Francia dal Front National. Parlamentari, dirigenti e semplici militanti si ritrovarono tutti o quasi dietro un unico striscione: Patrioti europei. Una decisione che stupì, che divise e che non mancò di sollevare polemiche. Quest’anno si torna all’origine. «Adotta un partigiano» è stata l’idea lanciata dalla federazione del partito ai suoi circoli. Ogni sezione in pratica s’incarica di recuperare la storia di un combattente della Resistenza e di portarne in corteo il volto su una grande bandiera a due aste. In totale saranno più di ottanta i partigiani visivamente ricordati in piazza mercoledì. Volti alla libertà, lo slogan. «Lo striscione Patrioti europei ci sarà ancora, ma quest’anno abbiamo cambiato tema. La ragione? Nell’ultimo periodo abbiamo assistito a provocazioni sempre più pericolose che ci ricordano ancora di più l’importanza di tenere alta la guardia dei valori democratici e antifascisti, dall’assassinio di Mireille Knoll, cittadina francese superstite dell’Olocausto a Parigi, al più recente attacco all’Istituto Pedagogico della Resistenza a Milano», spiega il segretario metropolitano Pietro Bussolati.
Per il resto tutto o quasi come da copione, dal percorso al timore per le contestazioni alla Brigata ebraica. Dal palco di piazza Duomo (il corteo partirà da porta Venezia intorno alle 14) parleranno nel pomeriggio il sindaco Beppe Sala, la segretaria della Cgil Susanna Camusso, il fondatore di Libera don Luigi Ciotti e la presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo. Complici il passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova legislatura e le consultazioni del Quirinale, non risultano per ora in programma interventi di rappresentanti istituzionali nazionali(eccezion fatta, se si vuole, per la videointervista, che introdurrà i comizi dal palco, di Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e neosenatrice a vita). Quanto ai leader, in piazza è atteso il segretario del Pd Maurizio Martina, ma anche in questo caso la partecipazione è ovviamente subordinata alle esigenze della politica romana. L’anno scorso fu nutritissima la delegazione degli scissionisti del Pd, da Pierluigi Bersani a Massimo D’Alema, da Roberto Speranza a Enrico Rossi, tutti in piazza ma a debita distanza dal blu degli ex compagni di partito. Il timore per il risorgere dei fantasmi del razzismo e della xenofobia è il tema scelto da Anpi per il 73esimo anniversario. Osserva il presidente milanese dell’associazione, Roberto Cenati: «Eventuali contestazioni alla Brigata ebraica suonerebbero quest’anno ancora più stonate rispetto al solito proprio in relazione al tema scelto e al clima che si respira in Europa intorno ai rigurgiti razzisti e antisemiti».
Confermate,infine, le disposizioni della prefettura contro le provocazioni dell’estrema destra al Campo X del Maggiore. Vietata ogni esibizione di simboli fascisti, bandiere e gesti rievocativi. L’anno scorso però i divieti della prefettura furono aggirati quattro giorni dopo. I militanti di CasaPound e Lealtà Azione si radunarono a sorpresa al cimitero il 29 aprile, esibendosi nei soliti saluti romani davanti alle lapidi di Salò.
Ordine pubblico Palco in piazza Duomo Rinnovati i divieti di raduni e rievocazioni dell’estrema destra