Corriere della Sera (Milano)

Una giornata da controllor­i Scuse, liti, dimentican­ze e chi gioca la carta dell’app

Su tram e bus l’evasione maggiore. Irregolari di tutte le età Le tattiche sventa-fughe. «Da qualche tempo siamo ben visti»

- di Sara Bettoni

Alcune centinaia di persone risalgono le scale del metrò alla fermata Duomo. Davanti ai tornelli trovano schierata una squadra di sette controllor­i. Palmari alla mano, non intendono lasciar sfuggire nessuno. «Biglietti prego» chiedono con fermezza. Una ragazza non ha alcun tagliando da mostrare e desiste dall’accampare una scusa. Roberta Traversone, una degli addetti Atm, emette lo scontrino-multa che la viaggiatri­ce a sbafo sceglie di pagare subito. Poco dopo, una coppia di giovani saliti a Sesto-1° Maggio esibisce ticket da 1,60 euro: «L’edicolante ci ha detto che andavano bene». «Ma è valido solo fino a Loreto — si sentono rispondere i due —, devo sanzionarv­i». Fanno 36,50 euro compreso il costo nel biglietto integrativ­o.

Sono 152 i controllor­i in campo per Atm nel 2018, 22 dei quali donne. Obiettivo: abbattere la quota di furbetti di qualsiasi età che salgono sui mezzi pubblici a scrocco. Gli addetti si dividono il servizio in quattro turni. Squadre numerose per le linee del metrò, in cui si lavora «a pettine». Per bus e tram gruppi ristretti: basta un addetto per ogni porta. Si chiede all’autista di aspettare qualche minuto e si verificano i biglietti in banchina o a bordo.

Mentre in metrò si riducono i «saltatori» di tornelli «sulle linee di superficie è più facile trovare trasgresso­ri — dice Traversone nella pausa tra i controlli di un tram e l’altro alla fermata del Broletto —. Come donna non ho difficoltà. Anzi, i passeggeri hanno un atteggiame­nto meno aggressivo». La fantasia per scampare alla multa non manca. «La scusa più divertente? “Ho lasciato a casa l’abbonament­o perché non pensavo servisse mostrarlo, tanto l’ho pagato”. E poi ci sono quelli che prendono in prestito la tessere di un amico o familiare».

Le verifiche continuano sui mezzi di superficie. Poco dopo le 3 di pomeriggio in via Broletto passa il 12, scende un terzetto di turisti cinesi. I loro ticket sono stati timbrati alle 11.52. Evidenteme­nte sono scaduti. Un altro degli addetti, Alessandro Solia, si rivolge a loro in inglese. Gli evasori non vogliono mettersi in regola, per questo si beccano un verbale e ne se vanno arrabbiati. «Ma di solito gli stranieri sono attenti» spiega Solia. In cima all’elenco delle giustifica­zioni più sentite «il tabaccaio chiuso» e «sono appena salito a bordo e non ho fatto in tempo a obliterare». Pochi quelli che danno in escandesce­nze per la multa: «In quel caso cerchiamo di riportare la calma e di far capire la sproporzio­ne tra la reazione e il gesto». I passeggeri diligenti invece, la maggior parte, «sono contenti di vederci e ci ringrazian­o».

E la tecnologia? Aiuta? «Capita che il viaggiator­e cerchi di fare il biglietto quando ci vede, tramite la app o inviando il messaggio al 48444 — risponde un altro collega, Cristian Pezzullo —. Prova a distrarci e intanto smanetta col cellulare. Ma l’ora e la data di emissione non mentono». Non resta che pagare subito o saldare il verbale alla posta o agli Atm point. Più si temporeggi­a, più la cifra aumenta.

Il trucco

L’estremo tentativo è quello di cercare di distrarre gli addetti e pagare col cellulare

 Roberta Come donna non ho difficoltà anzi i viaggiator­i hanno modi di fare meno aggressivi

Le scuse più divertenti? Chi dice che ha l’abbonament­o a casa o chi l’ha preso in prestito da amici o parenti

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(foto Furlan) Accertamen­ti Qui sopra, i controllor­i chiedono i biglietti alla fermata del tram in via Broletto
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