La giurata in visita ai distretti «Più tempo alle installazioni»
L’analista dei trend Valentina Ventrelli
La ricercatrice ed esperta di moda e design Valentina Ventrelli ha girato quasi militarmente tutti i distretti della città. «Oltre 400 installazioni» analizzate con lo scrupolo della giurata del Milano design award, il premio di Fuorisalone.it ed Elita che elegge le migliori idee dell’edizione 2018 della kermesse diffusa. «Sembra che i numeri siano davvero mostruosi — dice la consulente di Future concept lab —: in fiera si fanno lunghe code agli stand come succedeva soltanto durante l’Expo e in città si rischia di aspettare diverse decine di minuti».
È la fotografia di un anno «denso», «nel bene e nel male», visto con gli occhi di chi ha consumato le suole delle scarpe di distretto in distretto. «Milano diventa il centro del design a 360 gradi, dal tessile al visual». Tanto da richiedere, forse, più tempo: «È giusto che il Salone in fiera duri una settimana — premette Ventrelli — ma perché le installazioni del Fuorisalone non possono restare allestite per altr15 o 20 giorni? Le aziende fanno grandi investimenti e ai milanesi serve tempo per muoversi. Il design ha creato quell’interazione con gli abitanti che la moda non ha saputo mai instaurare. Inoltre, sull’onda di Expo, la città ha fatto uno sforzo importante in termini di viabilità e ricezione».
Il luogo dove è più evidente il successo di quest’anno è il centro: «Tra piazza Beccaria e le 5Vie è tornato a vivere, negli ultimi tre anni è stato fatto un lavoro straordinario». La tendenza più importante è che non c’è più quella «differenza tra grandi marchi che fanno belle installazioni e gli altri che si arrabattano: ci sono tanti progetti interessanti, a prescindere dalla dimensione. Certo, gestire la folla è impegnativo per il sistema Milano e faticoso per i visitatori: «Siamo arrivati a un apice: è una bolla che non esploderà ma che dovrà riparametrarsi».