L’incontro con il segretario dem
Sala incalza Martina: «Dialogo con i Cinque Stelle Renzi tace, è indecifrabile»
Per un Maurizio Martina che predica cautela («Aspettiamo le indicazioni del presidente Mattarella»), c’è un Beppe Sala che, nonostante i nuovi ammiccamenti di Luigi Di Maio alla Lega, si augura che a rompere lo stallo sulla formazione del governo sia una possibile apertura al dialogo con i Cinque Stelle da parte del Pd.
Ieri il sindaco e il segretario reggente dei dem si sono trovati fianco a fianco all’incontro «Insieme per pensare, per reagire». È qui che Sala ha caldeggiato un cambio di rotta. Basta con l’Aventino: «Non godo all’idea che Cinque Stelle e Lega facciano il governo e noi ci mettiamo lì in osservazione, magari sperando che le cose vadano male. Questo sarebbe masochismo perché poi va male il paese». Ecco perché «auspico assolutamente un dialogo tra Pd e M5S — ha detto — partendo dal presupposto che ovviamente su alcuni principi fondamentali bisogna intendersi». Insomma, «bisogna parlare con tutti, però va fatta una riflessione sui programmi: non servono mille cose, ma quattro-cinque fondamentali». Con un punto fermo: «Non possiamo pensare di allearci con chi pensa di distruggere quello che la sinistra ha fatto fino a oggi».
Intanto il Pd deve lavorare a ricostruire il partito. Per Sala la premessa è archiviare l’automatismo segretario-premier. «È un format del passato. Mi piacerebbe invece un segretario che dichiarasse dal primo giorno che non ha ambizioni di diventare il futuro presidente del Consiglio, ma che abbia una gran volontà di lavorare per due o tre anni per la ricostruzione su tutto il territorio nazionale». Potrebbe essere di nuovo Matteo Renzi? «Per me è indecifrabile — la risposta — anche perché non sta parlando. Non si riesce a capire cosa abbia in testa».