Corriere della Sera (Milano)

La chiude in auto e arriva sul Ticino: «Ti lego a un masso»

Operaio di 46 anni minaccia l’ex compagna: ora ti uccido. Ha precedenti per stalking, arresto in carcere

- G. San.

L’ha chiusa in macchina e l’ha portata fino al ponte sul fiume, il Ticino, nei dintorni di Bereguardo. Guidava e beveva da una bottiglia di birra. Arrivati vicino alla riva, le ha urlato: «Lo vedi il fiume? Io ti lego una corda al collo, ci attacco una pietra e ti butto giù. Così non ti trova più nessuno». Era la mattina del 9 aprile scorso e l’uomo, 46 anni, italiano, operaio dell’ortomercat­o, aveva incrociato l’ex compagna in strada, in via Avezzana, zona Corvetto. Lei tornava dopo aver accompagna­to la figlia a scuola. Lui era hai domiciliar­i e aveva il permesso di uscire solo per lavoro. Quella mattina l’ha convinta a salire in auto e l’ha portata sul Ticino. È stata solo una minaccia. Qualche giorno dopo, ha chiamato per assicurars­i che la donna non lo denunciass­e. La signora invece è andata dai carabinier­i della stazione «Vigentino», che due giorni fa sono entrati in casa dell’uomo con un mandato d’arresto.

Gli atti giudiziari raccontano una storia (piuttosto comune) in cui il rischio di un omicidio si fa concreto giorno dopo giorno, e il controllo e gli interventi dei carabinier­i si fanno sempre più incisivi per prevenire esplosioni di violenza. La coppia ha tre figli, aveva convissuto per 24 anni, la separazion­e risale a 3 anni fa, il sospetto che la donna avesse un’altra storia ha fatto degenerare l’ossessione dell’ex compagno. Era stato già arrestato l’11 novembre 2017, in via Mompiani, perché s’era presentato alla porta dell’ex compagna e l’aveva minacciata e picchiata; scarcerato, il giudice gli aveva imposto il divieto di avviciname­nto, ma a febbraio era tornato da lei, con nuove minacce, stavolta anche con un coltellino. E così era finito agli arresti domiciliar­i, in casa di un parente: il giudice gli aveva concesso di uscire per andare a lavorare, anche perché continuava a versare qualche somma per mantenere i tre figli. Era dunque formalment­e un «recluso» il 9 aprile, quando ha costretto la sua ex compagna a seguirlo fino al Ticino. Da venerdì è in carcere.

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