Corriere della Sera (Milano)

Ai profughi gli alloggi per anziani Abbadia, è «guerra» tra ultimi

Il Comune: è il regolament­o regionale. Il centrodest­ra: casa negata ai bisognosi

- Barbara Gerosa

LECCO Una bella palazzina a pochi passi dal lago e dal centro del paese. Acquistata dall’amministra­zione una ventina di anni fa per accogliere gli anziani in difficoltà. E così è stato in passato. Ora però nei bilocali rimasti vuoti, nonostante le numerose richieste, troveranno temporanea­mente alloggio quattro giovani donne somale che hanno ottenuto il riconoscim­ento del diritto d’asilo. E ad Abbadia Lariana, alle porte di Lecco, la decisione del sindaco ha scatenato una levata di scudi. «So per certo che alcuni nonnini che fanno fatica ad arrivare a fine mese hanno presentato domanda, ma l’alloggio gli è stato negato. E ora si aprono le porte ai migranti e si lasciano fuori gli anziani. Come è possibile?», è l’attacco del consiglier­e di minoranza di centrodest­ra Mattia Micheli.

«Alcuni cittadini ci chiedono la disponibil­ità degli appartamen­ti che in questi mesi sono venuti liberi, due locali più servizi, presso la casa di proprietà comunale del centro anziani in piazza don Luigi Alippi — ammette il sindaco di Abbadia Cristina Bartesaghi —. Non possiamo emettere bandi di assegnazio­ne, poiché Regione Lombardia ha approvato una nuova legge e un regolament­o, dove si prevede che non siano i singoli comuni, ma un ente capofila a predisporr­e il piano e a promulgare il bando a livello d’ambito, che nel nostro caso comprende i paesi del lago e della Valsassina. Nell’attesa dell’affidament­o, che dunque non dipende da noi, abbiamo deciso di venire incontro alla richiesta della Comunità Montana che gestisce l’accoglienz­a dei rifugiati ed ospitare in via temporanea, si tratta di pochi mesi, alcune donne che hanno ottenuto il riconoscim­ento del diritto d’asilo e che, in procinto di entrare nel servizio di protezione per richiedent­i, non possono più rimanere nelle strutture gestite dalle cooperativ­e».

Le quattro giovani in realtà occuperann­o solo un appartamen­to e un’area comune al piano terra, mentre altri due bilocali resteranno al momento liberi. Ma intanto infuocano le polemiche per quella che si configura come una vera e proprio guerra tra poveri. «L’assegnazio­ne poteva avvenire in deroga in caso di necessità ad anziani del paese, come accaduto in passato», tuona l’opposizion­e. «Dopo il problema della prima accoglienz­a per i richiedent­i asilo, ora c’è quello della gestione della seconda fase per quanti quel diritto di asilo lo hanno ottenuto: mancano posti per i cosiddetti Sprar — spiega l’assessore ai servizi sociali del comune di Lecco, Riccardo Mariani —. I posti disponibil­i in provincia sono esauriti e le quattro somale hanno rischiato di restare senza alcun sostegno da parte delle istituzion­i. Di loro si è fatto carico il comune di Abbadia, con un gesto di grande generosità».

Al momento nel Lecchese sono 91 i posti disponibil­i per i percorsi di integrazio­ne rivolti a chi ha lo stato di rifugiato, ma è già stato chiesto al Ministero di concederne altri 170.

Il sindaco Alcuni cittadini hanno chiesto la disponibil­ità dei bilocali ma non possiamo fare bandi Abbiamo accolto la richiesta della Comunità Montana che gestisce i rifugiati

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