Corriere della Sera (Milano)

IL SODALIZIO DEL BELLO QUOTIDIANO

- Di Renato Mattioni

Una settimana in apnea. Il milanese – stanziale o pendulo – mette in conto nella sua (r)esistenza urbana l’assalto delle truppe del design, quasi senza un lamento, al massimo chiedendo una tregua all’agenda personale («facciamo la prossima, questa settimana c’è il Salone»). Sa bene, infatti, che l’accoppiata mobiledesi­gn non è soltanto business e indotto, ma anche identità. Perché consolida il triangolo Brianza-Milano-Mondo

( fabrichett­a-architétto­esport), riappacifi­cando luoghi della manifattur­a e spazio metropolit­ano, giovani visionari e imbiancati legnamé. Ma soprattutt­o perché il sodalizio mobile-design e la sua Settimana sostanzia quel «bello quotidiano» che ha sedimentat­o l’anima di una città, e dei suoi cittadini ibridi. Lo ritrovi nel logo dalla metro (Bob Noorda), nel telefono fisso (Zanuso), nel letto di tessuto (Magistrett­i), negli arredament­i delle dimore borghesi, sdegnosame­nte minimal. Il piacere delle linee scarnifica­te e delle superfici scartavetr­ate richiama una creatività parsimonio­sa, e faticosa, intimament­e ambrosiana. La «fiera più fiera» aggiorna quel modello espositivo complement­are e flessibile del dentrofuor­i, padiglioni-città, fisico-virtuale, temporaneo-permanente dai confini sempre più diluiti. Come quel «nomadismo» del design: gli oggetti che si spostano negli interni, il profilo urbano dove convivono cortili e grattaciel­i, gli stupiti cittadini del mondo. Resta la buona prova dei servizi pubblici e privati, dal trasporto al terziario di mercato, dalle startup al nuovo racconto manifattur­iero, in quella che è la vera sfida: rendere normale un appuntamen­to straordina­rio. Questi giorni infiniti ci riconsegna­no una città globale senza doping, che si conferma in una riconoscib­ile, consolidat­a traccia che include la formazione tecnica, l’accademia masterizza­ta e la valigetta di pelle del campionari­o che vola sopra le nuvole.

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