UNA GOCCIA (ANTI-PLASTICA) NEI NOSTRI MARI
Igiornali olandesi hanno registrato con enfasi la nascita in un supermercato di Amsterdam «del primo reparto al mondo senza plastica». Ben 700 articoli vengono proposti «plastic free», ossia l’imballaggio dei prodotti è fatto con materiali biodegradabili: involucri di metallo, di vetro o semplicemente di cartone. Succederà presto anche in Italia? Chissà. L’iniziativa è in linea del resto con i piani della Ue che prevedono la totale uscita di scena della plastica (una scoperta del chimico italiano Giulio Natta 1957) entro il 2030. Bruxelles condivide le preoccupazioni del mondo intero per l’inquinamento ambientale, che appare inarrestabile. Basterà ricordare qualche dato: nel solo continente europeo si producono ogni anno 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, vittima principale il mare.
E si calcola che nel Mediterraneo finiscano oltre 200 miliardi di frammenti, masticati e ingoiati da non poche specie di pesci, con intuibili conseguenze per i pescatori e il cibo. E proprio a questo proposito appare ai nostri occhi encomiabile l’iniziativa di una catena fiorentina di supermercati (ancora loro protagonisti come in Olanda) che con il centesimo di euro ricavato dalla vendita dei sacchetti biodegradabili ha creato un fondo per i pescatori toscani impegnati nella pulizia dell’azzurrità. Una goccia nel mare, si dirà. Sì, ma una bella goccia.