Fish & Chips e tagliatelle Cosa c’è di nuovo sulla Darsena per uno spuntino al sole
Un «Fish & chips» come si mangia a Londra o un piatto di tagliatelle sul tavolone «social»
Da quando si è rifatta il look, la Darsena è entrata nel cuore dei milanesi ma è diventata anche un’attrazione turistica per gli stranieri: si viene per fare una passeggiata a bordo acqua, per bere un aperitivo o mangiare qualcosa. Qui, infatti, è nato un vero e proprio distretto dello street food e questa primavera non mancano le novità: come Social Market, appena aperto al posto del Tici Porto, proprio sulla «punta» del mercato comunale. «Il mercato offre già tante specialità diverse da mangiare, mancava il pesce», dice Luca Miele. «Ecco allora l’idea di proporre “fish & chips”, classico street food inglese, e un fritto leggero e di qualità, grazie anche al menù studiato apposta dallo chef stellato Stefano Cerveni, tra i soci del progetto». Solo tre le proposte: «Fish & chips», merluzzo bianco fritto in pastella, patate rustiche con la buccia, salsa di piselli home made, «Shrimp», gamberoni e melanzane fritti, «Chik’n Chips», pollo marinato al lime e spezie fritto in pastella e patate (prezzi 9/9,50 euro). È un take away, si ordina al bancone e poi il cibo è servito in uno speciale contenitore di carta “da passeggio”, che ha anche uno scomparto per mettere il bicchiere, così è più comodo: gli avventori si possono sedere ai tavoli oppure sui gradoni o sul molo. Da bere birra o cocktail a 7 euro: aperto dalle 9 del mattino per la colazione fino alle 2 di notte, qui si può mangiare a qualsiasi ora. All’interno del mercato, Giuseppe Zen, paladino dello street food italiano con Mangiari di Strada, dopo la Macelleria Popolare con cucina dedicata alla carne, ha aperto anche Resistenza caseari per la vendita dei formaggi a latte crudo: anche qui c’è una piccola cucina sempre aperta dalle 10 alle 23 (le 24 nel weeekend) che propone 5/6 piatti ogni giorno, come la mozzarella di bufala calda o la zuppa di ricotta (8.50 euro) e vini al calice (da 4 euro). Sempre firmato Zen, il Panificio Italiano, un micro laboratorio di panificazione che vende anche panini con salumi (5,50/6 euro): in questi giorni apre anche Tagliatella, un corner dedicato alla pasta fresca da gustare, volendo, sul posto, con sugo di carne o vegetariano. E quest’anno a disposizione dei clienti ci sono anche grandi sharing table di legno all’aperto, affacciati sull’acqua. Racconta Paola Mineo della Resistenza: «Per me il mercato è il luogo che deve raccontare il cibo: è bello spiegare agli avventori la storia e la provenienza dei nostri prodotti. Poi qui si possono mangiare direttamente sul posto i prodotti in vendita, com’è abitudine soprattutto all’estero: infatti vengono tanti turisti stranieri».
Davanti al mercato, nel dazio completamente ristrutturato di Piazza XXIV Maggio, proprio di fronte a Le Trottoir, da pochi giorni è nato Dazio Art Café: «Si chiama così perché abbiamo come partner l’Accademia di Brera e nella sala al piano superiore organizziamo mostre gratuite, spiega Luca Giazzi, uno dei soci. Al piano terra c’è una sala «info point» con wi-fi e poi c’è il bar con un dehors coperto e un altro in arrivo sulla piazza. Aperto dalle 8 alle 2 di notte, in menù piatti freddi e l’aperitivo a 10 euro: «Abbiamo anche una partnership con la Fondazione Aquilone: qui vengono a imparare il mestiere ragazzi con disabilità», conclude Giazzi. E per chi vuole provare qualcosa di diverso dal solito, venerdì, sabato e domenica Vista Darsena organizza «I giorni del re», una festa d’ispirazione olandese con specialità tipiche come lo Stamppot burger (8 euro).
Caffè con mostra In piazza XXIV Maggio ha inaugurato Dazio in collaborazione con l’Accademia di Brera