Corriere della Sera (Milano)

Rapine choc, torna l’emergenza sicurezza

Il raid di due clandestin­i da Cinisello alla Centrale. La Lega attacca prefetto e Palazzo Marino. La replica: «No allo sciacallag­gio» Bengalese ucciso, senzatetto in fin di vita, studentess­a aggredita: scontro sui controlli e sull’immigrazio­ne

- di Pierpaolo Lio

Il tema sicurezza torna al centro della polemica politica dopo una serie di rapine che, tra Milano e Cinisello, hanno provocato un morto, un ferito in condizioni gravissime e danni ad altre due vittime (un operaio peruviano e una studentess­a inglese). Gli aggressori, entrambi marocchini e non in regola, sono stati arrestati dai carabinier­i. La Lega contro il prefetto e Palazzo Marino, che replica: «No allo sciacallag­gio».

Sicurezza e immigrazio­ne è un binomio politicame­nte esplosivo. Come certificat­o dalle ultime elezioni del 4 marzo. E la notte di sangue che ha fatto due morti e tre feriti (di cui uno grave) tra la città e il suo hinterland non sfugge alla regola. A poco servono le parole rassicuran­ti della vicesindac­o Anna Scavuzzo, che ha da poche settimane raccolto in corsa la pesante delega alla Sicurezza: «Milano non è abbandonat­a a se stessa, e questo le persone lo devono sapere». Anzi, rivendica: «È una città che reagisce subito e in modo efficace a situazioni di emergenza». Ma alle opposizion­i tutte — dalla Lega a Forza Italia, passando da Fratelli d’Italia per arrivare fino ai Cinque Stelle — non basta. Il «modello Milano» ha fallito, sostengono praticamen­te in coro, allargando le critiche al questore Marcello Cardona e al prefetto Luciana Lamorgese. Che ribatte: «Una metropoli a criminalit­à zero non esiste — afferma il prefetto — ma dobbiamo sottolinea­re che i dispositiv­i di risposta funzionano».

Anche la vicesindac­o prova a circoscriv­ere l’ondata di violenza. «Non parliamo di insicurezz­a diffusa — precisa — ma di episodi provocati da due persone». E sottolinea: «La risposta da parte delle forze dell’ordine è stata efficace. Ma non dobbiamo mai abbassare la guardia». Anche se alcune zone della città — ammette — sono in effetti difficili. A partire dalla stazione Centrale, epicentro degli episodi dell’altra notte. E che da tempo è sotto osservazio­ne: dopo le innumerevo­li denunce, negli ultimi mesi le forze dell’ordine sono intervenut­e a ripetizion­e nell’area attorno a piazza Duca d’Aosta, punto di ritrovo (come spesso tutte le stazioni ferroviari­e) di sbandati e criminalit­à spiccia. E che per questo «come in tutte le grandi città è più sensibile: c’è un tema legato all’immigrazio­ne irregolare, di cui si tiene conto ma non si può parlare di situazione fuori controllo e diffondere il panico. Semmai serve consapevol­ezza dei rischi che ci possono essere nei luoghi ad alta frequentaz­ione».

Le parole della vicesindac­o non placano le polemiche. Dal centrodest­ra si scatena una pioggia di accuse. Rinfocolan­do le divisioni che fin da subito hanno segnato la distanza su questi temi tra Palazzo Marino e la neonata giunta regionale a trazione leghista. Sul banco degli imputati non c’è solo l’amministra­zione comunale. L’assessore alla Sicurezza di Palazzo Lombardia, Riccardo De Corato, ad esempio, si scaglia anche contro il questore. «Il quadrilate­ro dell’immigrazio­ne tra piazzale Loreto e via Padova, zona sbandierat­a con orgoglio come multietnic­a e proaccogli­enza, è una landa fuori controllo. Cosa dice in proposito il questore? Chi semina paura nella città, quelli come noi che denunciano i fatti nella speranza che vengano presi provvedime­nti adeguati o chi invece dovrebbe controllar­e il territorio e non sembra riuscirci?», domanda l’assessore lombardo.

Per la Lega invece i fatti sono il pretesto per attaccare il prefetto. «La sicurezza è totalmente assente, la città da giorni è fuori controllo. Si è registrata — denuncia il segretario regionale Paolo Grimoldi — una pericolosa escalation di delitti, violenze e rapine. Occorre un immediato intervento del governo: rimuova subito il prefetto, non all’altezza della situazione e troppo distratto a pensare solo a trovare alloggi ai richiedent­i asilo. Milano non può diventare la Scampia del Nord». Sempre dal Carroccio, il commissari­o cittadino Fabrizio Cecchetti segnala: «Si è superato ogni limite. Adesso basta indugi e si passi all’azione». Che poi vuol dire «stop buonismo, ed espulsione immediata di irregolari e finti profughi». L’azzurro Fabio Altitonant­e limita la bocciatura all’azione del Comune. «La politica che governa Milano ha fallito», afferma il coordinato­re cittadino di Forza Italia che definisce il «bollettino di guerra» dell’altra notte «il risultato di una politica sbagliata sull’accoglienz­a». Al coro s’aggiunge il M5S che dopo le violenze si chiede se «davvero c’è chi ha ancora il coraggio di parlare di “modello Milano” quando c’è assenza totale di sicurezza in una delle zone più frequentat­e dai turisti? Siamo convinti che questa giunta debba affrontare il problema sicurezza insieme ai cittadini una volta per tutte. Invece pare che la priorità sia organizzar­e propagandi­stiche tavolate multietnic­he al parco».

La replica è affidata all’assessore al Welfare, Pierfrance­sco Majorino. «Credo che non ci debba essere sciacallag­gio — afferma ai microfoni della Rai — Mi dispiace che la destra cerchi subito di usare questa vicenda contro gli immigrati, dimentican­dosi che anche la persona che ha perso la vita è un immigrato».

La giunta Majorino: adesso basta sciacallag­gio «La comunità non è abbandonat­a»

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Paolo Grimoldi guida la Lega lombarda
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Il governo Serve un intervento immediato: a Milano va rimosso chi non è all’altezza
Segretario del Carroccio Paolo Grimoldi guida la Lega lombarda  Il governo Serve un intervento immediato: a Milano va rimosso chi non è all’altezza
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Criticità Ci sono zone fuori controllo Chi dovrebbe gestirle non ci riesce
Assessore regionale Riccardo De Corato, delega alla Sicurezza  Criticità Ci sono zone fuori controllo Chi dovrebbe gestirle non ci riesce
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Assessore comunale Anna Scavuzzo, delegata alla Sicurezza Reazione Sappiamo reagire subito e in modo efficace alle emergenze

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