Rischio raduni dell’ultradestra Accessi chiusi a Musocco
Campo X
Cimitero di Musocco interdetto alle parate dell’ultradestra. Un’ordinanza del questore chiude gli accessi a via Barzaghi nel fine settimana. Si tratta di due ingressi laterali, prossimi al Campo X dove sono sepolti i reduci della «Repubblica di Salò» e dove lo scorso anno fu messa in scena una parata pseudo-militare. La chiusura degli accessi sembra essere necessaria per garantire un maggior presidio del cimitero, evitando che si ripetano le parate con il saluto romano. Protestano, però, i fioristi che da sempre hanno la loro attività anche su via Barzaghi. Mentre un comitato attivo a Triboniano scrive al questore: «Ci rendiamo conto del problema delle commemorazioni dei defunti di carattere politico ma riteniamo ingiusto che per evitare l’impegno di personale per il controllo del territorio si debba creare disagio ai cittadini che proprio di sabato e domenica si recano a trovare i propri defunti, specie se venuti a mancare di recente — si legge nella lettera —; molti cittadini conosceranno il provvedimento solo una volta giunti». Lo scorso anno il «presente», accompagnato dal saluto romano, risuonò più d’una volta al Campo X, ribattezzato dai neofascisti «Campo dell’onore», dove si tenne la parata nera e in centinaia ricordarono i caduti della Rsi. La questura aprì anche un fascicolo sulla manifestazione dell’ultradestra. Il prefetto Luciana Lamorgese, dopo aver concordato con il questore Marcello Cardona di procedere all’identificazione dei partecipanti con immagini e filmati, chiarì che s’era trattato di una «iniziativa clandestina». I movimenti neofascisti, infatti, per l’anniversario della morte di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, dribblarono il divieto della prefettura a mettere in scena marce con saluto e simboli nazifascisti in Città Studi: si diedero appuntamento proprio al Campo X, quasi quello fosse diventato il giorno del loro raduno nazionale, e in seguito pubblicarono sulle pagine dei social network le immagini della parata, ovviamente con i militanti ripresi di spalle. Un’evidente sfida alle istituzioni che quest’anno si vuole prevenire.