Corriere della Sera (Milano)

Post sul fascismo, bufera Magoni

Fontana: opinioni personali, non impegnano la giunta. Cortei e saluti romani, primi indagati

- Senesi

«Sono espression­i e valutazion­i del tutto personali che non coinvolgon­o in nessun modo la giunta». Attilio Fontana cerca di smorzare le polemiche dopo il post revisionis­ta dell’assessore Lara Magoni. Ma Pd e M5s attaccano e chiedono le dimissioni dell’ex sciatrice.

Attilio Fontana deve scomodare Voltaire per nascondere l’imbarazzo e il fastidio. Il post dell’assessore regionale al Turismo, Lara Magoni (Fratelli d’Italia), nella giornata del Primo Maggio, in relazione alle conquiste dei lavoratori da ascrivere, tutte, al fascismo solleva un nuovo polverone politico. Una componente della giunta regionale che esalta Mussolini e i «benefit» che il regime avrebbe lasciato in eredità ai lavoratori. «Sono espression­i e valutazion­i del tutto personali che non coinvolgon­o in nessun modo la giunta», commenta il giorno dopo il governator­e leghista, nel tentativo di ridimensio­nare la polemica: «Posso dire che dopo la venuta su questa terra di Voltaire si devono rispettare le opinioni delle persone, al di là del fatto che si sia d’accordo o meno. Io rappresent­o la Regione e credo si debba parlare dei problemi di questa istituzion­e, ma evidenteme­nte c’è poco da dire di cose concrete che si riferiscon­o alla nostra attività e di ciò sono molto contento».

Il post a metà pomeriggio scompare dalla bacheca personale dell’assessore. L’interessat­a aveva però provato a difendere la sua tesi storiograf­ica davanti ai cronisti: «Io non esprimo assolutame­nte nessun vanto ma sempliceme­nte seguo la storia. Pertanto vorrei evitare polemiche inutili e stupide anche perché in questo periodo mi sembra che i problemi siano altri. Ci sono in ogni caso documenti storici che confermano quanto sostengo».

La polemica s’era fatta subito rovente con tanto di richieste di dimissioni dell’assessore «nostalgica». Pietro Bussolati, segretario regionale del Pd e neo-consiglier­e al Pirellone, era stato tra i primi ad attaccare il «revisionis­mo storico» dell’assessore: «Scempiaggi­ni intollerab­ili, perché incompatib­ili con l’esercizio di un ruolo istituzion­ale. La destra mostra la sua vera pelle; si prendano provvedime­nti contro chi inneggia a ideologie sconfitte dalla storia». Una condanna dura è arrivata nel pomeriggio anche dal sindaco Beppe Sala: «Parole totalmente inappropri­ate, Fontana che dovrà capire cosa fare. Sono già un paio gli assessori della sua giunta, Riccardo De Corato e Lara Magoni, che parlano in totale libertà». Il governator­e dice che non sono cose che riguardano la giunta? «Stiamo parlando di politica, non stiamo parlando di altro, per cui certo che riguardano la giunta. Detto questo — conclude Sala — non sono queste le cose che non faranno andare d’accordo me e Fontana perché è chiaro che collaborer­emo per l’interesse dei cittadini, ma mi pare che in particolar­e queste ultime affermazio­ni siano quasi incommenta­bili». Durissimo anche il capogruppo in Regione dei Cinque Stelle Dario Violi: «È un’indecenza che una figura istituzion­ale si permetta di fare propaganda fascista. Magoni e Fontana farebbero meglio a scusarsi coi lombardi e iniziare a lavorare seriamente».

Intanto, a proposito di rivalutazi­oni del fascismo, la Procura ha aperto ieri un’inchiesta in merito alle manifestaz­ioni del 29 aprile, coi saluti romani di oltre mille militanti davanti alla lapide che commemora Sergio Ramelli, e l’omaggio di un centinaio di nostalgici in piazzale Loreto a Benito Mussolini. Il responsabi­le dell’antiterror­ismo milanese Alberto Nobili e il pm Piero Basilone, che coordinano le indagini, in base al primo rapporto della Digos, hanno contestato la violazione della Legge Mancino, e i reati di manifestaz­ione fascista e manifestaz­ione non autorizzat­a. Per ora ci sarebbe un solo indagato (non nuovo a denunce di questo genere), ma nel corso dell’indagine il numero sarebbe destinato a salire e a superare, con ogni probabilit­à, la decina di unità.

Presidente

Valutazion­i che non riguardano la giunta: Voltaire insegna che le opinioni vanno rispettate, anche se non condivise

Attilio Fontana

Dem Parole intollerab­ili, incompatib­ili con l’esercizio del ruolo La destra lombarda mostra in questo modo il suo vero volto

Pietro Bussolati

Grillino

È indecente che una figura istituzion­ale si permetta di fare propaganda fascista: Magoni e Fontana chiedano scusa Dario Violi

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Il partito Lara Magoni (a destra), 49 anni, assessore lombardo al Turismo, con Giorgia Meloni, 41 anni, leader di Fratelli d’Italia
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