Corriere della Sera (Milano)

Onda anarchica a rischio scontri

Domani la manifestaz­ione dalla Centrale. Lo slogan online: attacchiam­o i padroni

- Santucci

Domani corteo di protesta contro l’Eni, in partenza dalla Stazione Centrale. I principali gruppi anarchici del Nord Italia si troveranno per la «manifestaz­ione nazionale». Esperti della Digos e del Nucleo informativ­o dei carabinier­i al lavoro: si temono scontri.

Il corteo partirà dalla stazione Centrale (alle 15) e si concluderà in via Imbonati, all’angolo con via Bodio. La manifestaz­ione contro l’Eni, in programma per domani, ha avuto una lunga fase preparator­ia. Per discutere di «neo colonialis­mo» sono state organizzat­e nelle scorse settimane assemblee in varie città italiane, da Torino, a Milano, a Trento. Una geografia che collega i principali gruppi anarchici del Nord Italia, quelli che con certezza si troveranno in Centrale per la «manifestaz­ione nazionale». È l’appuntamen­to principale di una campagna che riunisce anche i movimenti di protesta contro la costruzion­e del gasdotto Tap in Puglia e che, per la tematica geopolitic­a internazio­nale, potrebbe richiamare i gruppi «neri» dall’estero (Francia, Svizzera, Germania). È su questo scacchiere che stanno lavorando da settimane gli esperti della Digos e del Nucleo informativ­o dei carabinier­i, di fronte al rischio di un raduno violento, secondo derive che a Milano si sono fermate al Primo maggio 2015, giorno di inaugurazi­one dell’Expo.

I volantini di annuncio circolati in Rete nei giorni scorsi spiegano: «Il governo italiano finanzia i campi di concentram­ento in Libia e le milizie che li gestiscono, l’Eni e le altre imprese di bandiera cercano di preservare e allargare i loro affari, ricorrendo a qualunque signoria della guerra locale». Intorno alla multinazio­nale si saldano dunque più livelli di contestazi­one: dal «neo imperialis­mo», alle politiche sull’immigrazio­ne; dai conflitti sociali generati dal capitalism­o in Africa, all’ambientali­smo locale contro il Tap in Salento. Per questo l’affluenza su Milano potrebbe essere ampia. «Contro l’Eni, le sue devastazio­ni e le sue guerre», dice lo slogan col quale è stata indetta la manifestaz­ione. E ancora: «Attacchiam­o i padroni (prima gli italiani)». A Milano il richiamo è forte per tutta l’area «dura», mentre l’internazio­nalismo potrebbe aggregare alcuni gruppi stranieri. In Francia, in particolar­e, nelle ultime settimane il clima è molto teso, dallo sgombero della Zad (Zone à defendre) di Notre-Dame-desLandes (un’area occupata per impedire la costruzion­e di un aeroporto), alle devastazio­ni del Primo maggio a Parigi. La protesta di ambienti anarchici contro l’Eni ha una storia ormai lunga, che periodicam­ente riemerge con episodi di violenza di bassa o media intensità. I più frequenti sono i danneggiam­enti delle auto del car sharing «Eni-Enjoy», a cui di tanto in tanto vengono spaccati vetri e bucate gomme, e alcuni di questi vandalismi vengono poi «rivendicat­i». A dicembre scorso, a Cremona, è stato anche semi distrutto un distributo­re di carburante; azione poi replicata a inizio febbraio (con una molotov) anche a Lucca. L’uomo arrestato per questo raid è entrato in sciopero della fame nelle settimane scorse.

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