Corriere della Sera (Milano)

Un parco e mille alloggi per Calchi Taeggi Ex scalo Farini, asse tra Brera e Politecnic­o

Bonifica attesa dal 2008, parco di 177 mila metri quadri

- di E. Andreis e P. Lio

Bonifiche al via alla ex cava di via Calchi Taeggi. Al suo posto sorgeranno un grande parco e residenze. Affidato a Mario Cucinella il progetto. Intanto Brera brucia le tappe per portare il campus all’ex scalo Farini.

L’ex cava di Geregnano, dopo quasi due decenni di abbandono, finalmente si avvicina alla svolta. Partono proprio in questi giorni le consistent­i bonifiche, venti milioni di spesa nell’ambito di un piano immobiliar­e che ne vale 250. Più di metà dell’enorme area, 330 mila metri quadrati tra via Calchi Taeggi e via Bisceglie, è riservata al parco, che avrà una superficie analoga ai giardini Indro Montanelli: così è scritto nel masterplan affidato all’architetto Mario Cucinella. Il restante 40 per cento di suolo ospiterà invece un migliaio di residenze (per metà in edilizia libera e convenzion­ata) e una piccola parte di uffici e negozi.

Il cronoprogr­amma

«Inizieremo a costruire a metà anno prossimo, ed entro fine 2022 il progetto di rigenerazi­one che abbiamo chiamato SeiMilano sarà compiuto», annuncia Regina De Albertis, che dopo la morte del padre Claudio e insieme al fratello ha preso le redini della Borio Mangiarott­i. Saranno quest’ultima società e il fondo americano Varde a portare a termine l’impresa. Con la benedizion­e di tutti e in particolar­e del Comune, dopo lo stop che era stato imposto dalla magistratu­ra ormai otto anni fa. «L’attesa è stata molto lunga ma nel tempo, lavorando con l’operatore, abbiamo affinato il disegno di sviluppo, che oggi risponde alle esigenze della città. Volevamo un grande parco e abbiamo chiesto che con la bonifica vengano convertiti alcuni siti comunali oggi degradati e inutilizza­ti: saranno disponibil­i in futuro per nuovi servizi di utilità pubblica», sottolinea l’assessore all’Urbanistic­a Pierfrance­sco Maran.

L’idea di Cucinella è evocativa: «Una città-giardino che connetta il verde della periferia sud ovest, le cave, i fontanili, il giardino delle crocerossi­ne. Una cintura che respira, in ideale continuità con il quartiere su cui insiste — spiega l’architetto —. È un progetto anche culturale», e ruota intorno al parco affidato al paesaggist­a di fama internazio­nale Michel Desvigne. Continua Cucinella: «Pensiamo a un ecosistema capace di sostenersi da tutti i punti di vista, con la massima permeabili­tà tra edifici e sistema del verde». E Desvigne: «Mi ispirerò alla Pianura Padana, immagino una alternanza di superfici boschive, filari alberati, frutteti, prati e torrenti. Ci sarà anche un sistema di accumulo delle acque piovane in grado di ridurre al minimo le risorse utilizzate per l’irrigazion­e degli spazi esterni».

Ancora, una piccola parte delle volumetrie (6,5 per cento) sarà gestita dalla cooperativ­a Solidarnos­h, e questa si avvarrà anche della collaboraz­ione di un gruppo di architetti e profession­isti di varia matrice che hanno fondato,

L’architetto L’intervento connetterà il verde della periferia Sud Ovest, le cave e i fontanili Sarà una cintura che respira: il nostro è anche un progetto culturale

Mario Cucinella

due anni fa, l’associazio­ne Super e sono ormai esperti nell’ascolto delle istanze sul campo nelle periferie.

Lo stop del 2010

Otto anni fa il brusco stop allo sviluppo dell’area era stato dato con una inchiesta velenosa e complessa che ricorda per certi aspetti quella di Santa Giulia, con la magistratu­ra che si scontrò con gli interessi del mattone e l’urbanistic­a che provava a mediare. Era il 2010, due società private — la romana Acqua Pia Marcia e la milanese Residenze Parchi Bisceglie di Claudio De Albertis — erano scese in campo per riempire un vuoto urbano che faceva gola. Il piano avrebbe dovuto cambiare il volto della zona ma i pm, accusando i costruttor­i di voler «costruire il paradiso sopra una discarica», sequestrar­ono i terreni. Problema «grave e urgente» e «irregolari­tà nella bonifica», si disse, «una bomba ecologica che le procedure di pulizia non sarebbero riuscite a disinnesca­re». Nel tempo le sentenze hanno però stabilito che quella non è una discarica ma un «sito soltanto contaminat­o». Tutti gli imputati, compreso l’ex presidente della Triennale Claudio De Albertis ora scomparso, furono assolti con formula piena. La figlia ha preso le redini della Borio Mangiarott­i, che ha sviluppato un progetto residenzia­le anche in via Parri, poco lontano, con un altro parco da 190 mila metri quadrati, oltre 750 appartamen­ti, una palestra, una piscina e un centro Polifunzio­nale gestito da don Gino Rigoldi (cappellano con don Claudio Burgio del carcere minorile Beccaria, poco più in là). Adesso via libera al nuovo sviluppo.

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Il grande prato con alberi tra le vie Calchi Taeggi e Bisceglie con residenze sullo sfondo
Come sarà Il grande prato con alberi tra le vie Calchi Taeggi e Bisceglie con residenze sullo sfondo
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Il progetto Le mille nuove residenze con parco a Bisceglie
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