Un campus delle arti all’ex scalo Farini: asse Brera-Politecnico
Dopo uno stallo quarantennale, l’Accademia di Brera brucia le tappe per raggiungere l’obiettivo di creare a Milano il suo «campus delle arti», valvola di sfogo ormai imprescindibile per raccogliere tutte le sue attività didattiche oggi sparpagliate in varie sedi. Archiviata l’annosa e contestata ipotesi di trasloco nell’ex caserma di via Mascheroni, il futuro si chiama scalo Farini. Progetto che ha preso corpo in pochi mesi. La lettera d’intenti siglata insieme al Comune e a Fs Sistemi urbani risale a dicembre. Il protocollo d’intesa è stato poi ratificato a inizio anno da parte del Consiglio accademico e del Cda. Ieri, infine, due nuovi passaggi fondamentali. Il progetto è stato formalizzato con la firma della convenzione per l’uso degli spazi dell’area di via Valtellina.
Sono 15 mila metri quadrati (a cui se ne aggiungeranno in un secondo momento altri 15mila mq) che accoglieranno già dall’autunno prossimo, in tempo per l’inizio dell’anno accademico 2018/2019, i 1.300 alunni dei corsi di Nuove tecnologie e design che oggi studiano in un immobile di viale Marche su cui pende uno sfratto. Mentre un secondo accordo, con il Politecnico, consentirà la rapida progettazione architettonica della struttura per adattarla all’Accademia.
«È un momento storico — esultano la presidente dell’Accademia, Livia Pomodoro, e il direttore Franco Marrocco —. La città conosce finalmente la soluzione di un problema che si protrae da decenni, cui non era stata data soluzione
Pomodoro Risolta un’annosa vicenda: l’obiettivo è di iniziare il prossimo anno accademico in questi nuovi spazi permanenti
con un alternarsi di proposte di volta in volta scartate o giudicate inadeguate. Questa soluzione rappresenta ora una straordinaria occasione che darà a Brera una seconda sede permanente». Soddisfatto anche l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran. «Con l’accordo di programma sugli ex scali ferroviari a Farini nascerà il terzo parco più grande di Milano. Cercavamo un’istituzione pubblica di pregio che animasse questo parco e l’abbiamo trovata nell’Accademia di Brera».
Il campus vero e proprio — i costi sono stati calcolati in circa 30 milioni di euro, ma la
Resta Formazione e ricerca, siamo assieme per valorizzare le nostre mutue competenze Il primo passo sarà progettuale
somma potrebbe essere recuperata dai fondi stanziati dal Cipe per il trasloco nella caserma Mascheroni — arriverà solo con la riqualificazione dell’intera area. Prima dell’estate sarà pubblicata da Ferrovie la gara per il masterplan dello scalo che ruoterà attorno alla presenza dell’Accademia. I cantieri dovrebbero quindi partire nel 2020. «Per noi questo progetto costituisce un valore aggiunto per il futuro delle aree in trasformazione — spiega Carlo De Vito, presidente di Fs Sistemi urbani — che insieme con il grande parco urbano s’inseriscono nelle visioni che abbiamo pensato ed elaborato per la città».