Roberto Trevino dirige la «Tragica»
La biografia di Roberto Trevino, che torna stasera in Auditorium, è tutta un intersecarsi di storie e storia, opere e arti. È nato nel 1984, a Fort Worth, dove ha sede il più selettivo concorso pianistico al mondo. Dopo essersi fatto notare da James Levine e aver ottenuto la Seiji Ozawa Conducting Fellowship al Tanglewood Festival di Boston, ha avuto la grande occasione in Russia: nel dicembre 2013 è stato chiamato a sostituire Vasily Sinaisky per una nuova produzione del «Don Carlo» di Verdi al Bolshoi di Mosca. Il successo attira su di lui le attenzioni della principali istituzioni; è stato lui a inaugurare il nuovo teatro dell’Opera del Maggio Musicale Fiorentino, tappa italiana della tournée intercontinentale con l’Orchestre Philharmonique de Monte Carlo; anche qui grazie a una sostituzione dell’ultima ora: era stato chiamato solo un mese prima a dirigere la quinta sinfonia di Mahler, scattò la scintilla con l’orchestra che lo volle per la tournée e altri progetti ambiziosi. Proprio con Mahler torna alla Verdi (stasera ore 20, domenica ore 16, Auditorium, l.go Mahler, € 16-36); dirigerà la sesta sinfonia, il cui sottotitolo «Tragica» non è autografo; ma la moglie Alma, implicita destinataria della composizione, rimarcava come «nessuna opera gli fosse sgorgata tanto profondamente dal cuore come questa».