Corriere della Sera (Milano)

Franca Valeri al Piccolo «Incontro la mia città»

Un weekend speciale per l’attrice 97enne: il pubblico l’accoglie nel chiostro del Grassi per ascoltare i ricordi legati a celebri spettacoli e per il suo punto di vista sull’oggi

- di Maurizio Porro

Ero amica di Strehler, l’ho visto “nascere”: sono stata in platea e sul palco del Piccolo fin dall’inizio

L’amore per Milano è culminato con la laurea «honoris causa» conferital­e dalla Statale

Franca Valeri aveva voglia di rivedere dopo alcuni anni di astinenza, la «sua» Milano, quella dove è nata il 31 luglio 1920. Ha quindi deciso di passare un weekend anche per sedersi fra le poltrone dei luoghi che ha più cari nella memoria, la Scala e il Piccolo Teatro: «Credo di averne diffuso bene l’immagine» commenta. Ha viaggiato in treno da Roma a 295 km all’ora: «Che Dio ce la mandi buona!» ha detto. Del resto non c’è teatro in città in cui lei non abbia recitato e il suo piacere di tornare è un viaggio nel passato ma è anche desiderio di vedere i cambiament­i e abbracciar­e nipoti e pronipoti che oggi le faranno festa. Franca non ha deposto le armi, scrive e pensa no stop: «Ho appena terminato un nuovo libro per Einaudi sul mondo di oggi a mio parere decisament­e insufficie­nte rispetto a ieri: «Le mamme alte» è il titolo: perché ho notato la statura della nuova generazion­e; ed inoltre sto finendo un’altra commedia, a tre soli personaggi». Cresciuta in tempi difficili di guerre e odio, Franca ha avuto il privilegio di condivider­e molte scoperte con una straordina­ria generazion­e nella Milano del 900. Sergio Escobar, direttore del Piccolo, amico di lunga data, la accoglie con alle ore 17 nel chiostro di via Rovello: «Spero saremo all’altezza di questo personaggi­o ancora e sempre straordina­rio». La Franca, come la chiamano i fans, ieri se- ra era alla Scala ad applaudire il «Don Pasquale» nell’allestimen­to para-cinematogr­aficofelli­niano di Livermore. «Sono venuta a Milano, confesso, attratta da questi spettacoli scaligeri, luogo della mia infanzia, dato che a 4 anni già vedevo “Il Trovatore”. Oltre a “Don Pasquale”, domenica vado a sentire “Francesca da Rimini” di Zandonai, opera che amo molto ma che non arriva quasi mai sulle nostre scene». Milano è pronta a farle festa: oggi chiacchier­ata con vecchi e nuovi fans, qualche spezzone di ricordo, al fianco di alcuni suoi complici. Ci saranno Serena Vitale, Pippo Cri- velli e Gabriella Franchini leggerà brani del recente libro della Valeri, «La stanza dei gatti» di, con, per e sul teatro; e c’è l’amico d’opera Jacopo Pellegrini, autore con Luca Aversano, del monumental­e «Mille e una Callas», 640 pagine sulla mitica cantante fra cui alcune scritte dalla stessa Valeri («Indimentic­abile Maria»). Ne sentiremo dei brani, così come alcuni pezzi che parlano di Grassi, Ronconi e l’amato Giovanni Testori: «Giovanissi­mo scrisse per me – dice – “Caterina di Dio”, testo oggi introvabil­e che recitammo nella Basilica di san Carlo». Al Piccolo la Valeri è di casa: «Ero amica di Grassi e Strehler, l’ho visto nascere, sono stata in platea e sul palco fin dagli inizi, nella “Parigina” e in “Questa sera si recita a soggetto” finchè nel ‘60 fui la prima “Maria Brasca” del mio amico Testori». E proprio l’11 maggio va in scena una nuova Brasca al Tertullian­o, con Gianna Coletti. E’ raro trovare un attaccamen­to alla città così affettuoso, come l’aveva anche la Melato. Franca Valeri è stata ripagata nel 2011 con la Laurea Honoris Causa della Statale. Accanto alla Valeri, la presenza del grande regista Bernardo Bertolucci che domani sera presenta alla Fondazione Prada una copia integrale e restaurata di «Ultimo tango a Parigi» è un ulteriore segno di un fine settimana eccezional­e per la Milano della cultura e dello spettacolo.

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Anche autrice Franca Valeri in scena. Il suo libro «La stanza dei gatti» è dedicato ai ricordi teatrali

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