Corriere della Sera (Milano)

Sala: Daspo poco efficace

Il sindaco: «Sono favorevole ma non illudiamo i cittadini». La questura: utile anche se inutilizza­to

- di Gianni Santucci

Il Daspo urbano (divieto di frequentar­e certe zone della città) risale all’estate 2017. A Milano non è stato ancora usato. «Uno strumento in più» secondo la Questura. Ma il sindaco: «Poco efficace».

Con una circolare del 3 maggio scorso il questore Marcello Cardona ha «richiamato l’attenzione» sui nuovi strumenti di sicurezza urbana «introdotti dal decreto Minniti». Il Daspo urbano (divieto di frequentar­e certe zone della città) risale all’estate 2017, ma a Milano non è stato ancora mai usato. E invece, sintetizza la dirigente dell’Ufficio prevenzion­e generale della questura, Maria Josè Falcicchia, è «uno strumento in più per chi ogni giorno fa attività di controllo del territorio e prevenzion­e dei reati».

Il provvedime­nto consente di allontanar­e da certe zone chi ha comportame­nti che da una parte non sono reati per cui sia previsto l’arresto, dall’altra pregiudich­ino la sicurezza (ad esempio, l’ubriachezz­a molesta). L’ordine di allontanam­ento viene fatto prima per 48 ore, poi, in caso di violazione, il questore può firmare il Daspo fino a sei mesi. Oggi si può applicare intorno alle strutture e i mezzi di trasporto, come ha spiegato la dirigente dell’Anticrimin­e, Alessandra Simone; il Comune dovrà modificare il regolament­o di sicurezza urbana per prevedere le altre zone in cui sarà possibile applicare le misure. I «primi» allontanam­enti possono essere firmati dal sindaco (la Polizia locale ne ha fatti una trentina, nessuno è sfociato in un Daspo).

Sul tema ci sono anche delle perplessit­à. Il sindaco, Giuseppe Sala, è «favorevole» all’utilizzo del Daspo urbano, «ma — dice — sono anche molto cosciente dei limiti, per cui stiamo attenti a non rischiare di dare illusioni alle persone che con l’applicazio­ne di certi strumenti si risolvono le cose: il Daspo urbano prevede di fatto che ci sia un controllo perché non venga reiterato il comportame­nto anomalo, ma farlo sull’intera città non è così semplice. Quello utilizzato per lo stadio lo capisco al 100 per cento, ma quello per la città mi pare una delle questioni che poi vengono politicizz­ate e nella pratica sono poco efficaci».

Di massima efficacia sono invece le espulsioni, un punto chiave della politica di prevenzion­e della questura: i rimpatri fatti dall’Ufficio immigrazio­ne, diretto da Tiziana Liguori, solo nei primi mesi del 2018 sono stati 420, a cui si aggiungono un centinaio di persone con profilo di «pericolosi­tà sociale» trattenute nei centri di identifica­zione.

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Comune ● Il sindaco Giuseppe Sala, brianzolo, 59 anni, già commissari­o dell’Expo
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Polizia ● Il questore Marcello Cardona ha richiamato l’attenzione sul Daspo urbano

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