Corriere della Sera (Milano)

Inseguiti dopo il blitz investono i carabinier­i

Quarto Oggiaro, tre arresti. Un pusher condannato fino al 2025 era in semilibert­à

- Di Cesare Giuzzi

Kristian De Palma doveva scontare una condanna fino al 2025. Una pena di 12 anni per un tentato omicidio del 23 marzo 2013. In quell’occasione aveva colpito un altro ragazzo con un cacciavite tra il mento e la trachea, bucandogli la lingua e il palato. La vittima aveva reagito a insulti che De Palma e un altro amico gli avevano rivolto. Sembra senza motivo. Poi era stato condannato anche per rapina, con un complice.

Eppure il 26enne De Palma, fino al 2017 detenuto a Bollate era libero, anzi semilibero. Era tornato a Quarto Oggiaro. I carabinier­i lo avevano «notato» perché si diceva fosse tornato nel giro importante. Il giro della droga, quella che nel milieu criminale di Quarto Oggiaro (e di Milano in generale) continua ad essere la prima voce dell’economia. La segnalazio­ne era arrivata dalla stazione Musocco, poi era stata girata agli investigat­ori dell’antidroga di via Moscova. Così venerdì scorso i carabinier­i del Nucleo investigat­ivo si sono appostati in via Baldo degli Ubaldi 8, vicino a via Varesina, sotto al palazzo dove da un po’ di tempo viveva De Palma. Pochi minuti dopo lo hanno visto rientrare con il suo scooterone Tmax bianco. Subito però sotto casa si è presentato un altro scooter Tmax. Alla guida un 50enne, Alberto Cerizza, padre del giovane con il quale De Palma era stato arrestato per rapina. L’uomo si è fermato, ha preso il telefono e pochi secondi dopo il 26enne si è affacciato dalla finestra di casa. I carabinier­i, esperti di lotta alla droga e criminalit­à organizzat­a, hanno capito che probabilme­nte Cerizza era passato da De Palma per «un ritiro». Qualche istante dopo, infatti, il 26enne è sceso e si è avvicinato all’amico sullo scooter. I carabinier­i, a quel punto, hanno deciso di bloccarli. Appena si sono avvicinati, Kristian De Palma ha lanciato le chiavi di casa ed è fuggito. L’inseguimen­to è durato pochi metri e quando gli investigat­ori sono riusciti a bloccarlo, il complice ha lanciato lo scooter contro i due carabinier­i nel tentativo di «liberare» l’amico. Ha investito un primo militare, colpendolo a una caviglia, poi ha preso in pieno il collega: trauma toracico e trauma cranico. Per riuscire a fermarlo è stato necessario l’intervento di altri due equipaggi dell’Arma. Ci sono voluti tre carabinier­i del Radiomobil­e per immobilizz­arlo, mentre De Palma ha cercato di strappare la pistola dalla fondina di un militare.

Cerizza aveva in tasca 21 grammi di cocaina e 2.500 euro in contanti. In casa, in via Cogne, ne aveva altri 11 mila. Soldi che per gli investigat­ori dovevano servire a pagare una partita di droga. I carabinier­i hanno poi recuperato le chiavi che il 26enne aveva gettato a terra e sono saliti nell’appartamen­to di via Baldo degli Ubaldi. Qui hanno trovato un turco di 33 anni, che condividev­a casa con De Palma, e tutto il necessario per «tagliare» la coca: frullatore, bilancini, mascherine e un barattolo di creatina. E anche 4 etti di cocaina divisi in bustine.

I tre sono stati arrestati in flagranza. Per Cerizza l’accusa è di lesioni ai carabinier­i (7 giorni la prognosi del più grave), mentre De Palma oltre all’accusa di resistenza, deve rispondere insieme al turco di detenzione a fini di spaccio della cocaina.

Il precedente A De Palma inflitta una pena di 12 anni per un tentato assassinio del 23 marzo 2013

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