Il senzatetto con il kit da chef
Via a Food City Sfida fra politici, vince Sangalli E la pesa solidale regala cibo a chi non ne ha
Un fornelletto, le pentole, il sale e lo zucchero in valigia: Antonio Menga, 56 anni, è il clochard che vive in via Mascagni. Ex cuoco, cucina anche in strada: «Appena ho soldi faccio la spesa».
Grembiuloni da cucina, mestoli, pentole e una cassetta di ingredienti a sorpresa per inventare sul momento, stile Masterchef, una ricetta prelibata e il più possibile antispreco. Tre squadre capitanate rispettivamente da Beppe Sala, Attilio Fontana e Carlo Sangalli si sono sfidate ieri ai fornelli nel cortile di Palazzo Bovara, in corso Venezia, inaugurando la serie di eventi che dureranno fino a domenica, per Milano Food City.
Evitando di scegliere tra le due autorità del territorio, il sindaco o il governatore della Regione, la giuria (con Carlo Cracco in prima linea) ha fatto trionfare la vellutata di fave, piselli e frutti di mare del padrone di casa, Sangalli. Che era assistito dallo chef Claudio Sadler e tra spezie e aromi mostrava di saperci fare. Anche se — ad onor di cronaca bisogna scriverlo — il più disinvolto con gli attrezzi del mestiere sembrava Sala, che con l’aiuto di Andrea Berton ha sfoderato un risotto giallo con burrata e gamberi da leccarsi i baffi. Fontana, dal canto suo, con Andrea Aprea, ha incassato il dieci e lode della giurata Cristina Tajani («Sono in conflitto d’interessi, dovrei premiare il risotto del mio sindaco, ma queste verdure di primavera mi ricordano troppo i profumi della Puglia …»). E così via, fino alla proclamazione del vincitore. A quel punto Sala, sconfitto, l’ha presa con spirito: «Farò ricorso, come per Ema», ha scherzato, con la gente che si accalcava nel cortile per vedere i tre sorridenti e divertiti, nell’insolita veste di cuochi.
«Il food è un’eccellenza di Milano in continua crescita, con 18 mila imprese solo nella ristorazione e un fatturato di due miliari e mezzo», ha ricordato Sangalli. Per il governatore della Regione Fontana «è necessario migliorare la comunicazione e associare le eccellenze culinarie a percorsi turistici». Mentre a Palazzo Bovara si svolgeva la sfida più «istituzionale», allo Iulm si dava il via alla manifestazione parallela Milano Food Week, con una cucina gigante sede di prodigiosi showcooking. E ancora al MiCo, in Fiera, cominciavano a parlare i relatori internazionali di Seeds & Chips, tra cui l’amministratore delegato di Starbucks. La prima tornata dei 400 eventi che mettono al centro il tema del cibo e dello spreco hanno visto partecipare migliaia di milanesi. A fine pomeriggio, in piazza XXV Aprile, si sono pesati il sindaco e l’arcivescovo Mario Delpini per la campagna #piùsiamopiùdoniamo. Il peso aggregato di tutti quelli che saliranno sulle bilance determinerà le tonnellate di cibo che saranno donate ai bisognosi. Così Delpini: «Non si tratta solo di quantità o produzione, ma dell’idea che l’uomo vive di una dipendenza perché nessuno può bastare a se stesso e il cibo è una forma intrinseca di solidarietà».