Corriere della Sera (Milano)

Un ex poliziotto alla sanità lombarda Cajazzo nuovo direttore generale

È stato alla Mobile, al Fatebenefr­atelli e all’Istituto dei tumori. Al Pirellone dal 2001

- Di Simona Ravizza e Andrea Senesi

Un ex poliziotto per la sanità lombarda. Luigi Cajazzo, attuale dg dell’Istituto dei tumori, è il nuovo direttore generale della sanità lombarda. E chissà, dicono nei corridoi del Pirellone, che non sia la volta buona che si rimanga al riparo da scandali, inchieste e arresti.

Un cursus honorum all’insegna della legalità. Avvocato, Cajazzo inizia la sua carriera in polizia nel 1994. Pochi anni dopo, eccolo a dirigere la squadra mobile di Lecco, fino al 2001, quando entra in Regione e si segnala per il primo successo amministra­tivo: il riordino delle polizie locali. Tre anni più tardi passa all’avvocatura del Pirellone, ufficio giuridico. Nel 2005 diventa funzionari­o del comitato controlli, prima di arrivare al Fatebenefr­atelli come direttore dell’ufficio legale. Una carriera che non prevede stop. Nel 2012 è direttore amministra­tivo del «Fatebene» e poi, quattro anni più tardi, arriva la chiamata in via Venezian, all’Istituto dei tumori, dove appena insediato sulla poltrona di dg si trova a sfidare le ostilità delle sigle sindacali di base per il rigore nel negare che i fondi delle donazioni si trasformas­sero in aumenti salariali.

Questo è Cajazzo. Uno che ama ripetere: «Sicurezza e sanità sono i due pilastri su cui regge lo Stato». Dopo Mario Mantovani e Fabio Rizzi, dopo le inchieste e gli scandali, ecco allora l’ex «sbirro». Uno che ha accolto la notizia della nomina, attraverso la telefonata dall’assessore Giulio Gallera (suo grande sponsor) domenica pomeriggio, con un silenzio carico di stupore e che ha conosciuto di persona Attilio Fontana solo ieri. Perché Cajazzo non è certamente un leghista. Nel primissimo colloquio i due, governator­e e neo dg, si sono però trovati d’accordo su un punto: la sanità lombarda va riequilibr­ata in favore del pubblico. «Ringrazio il presidente Fontana e l’assessore Gallera per la fiducia che ripagherò dedicando ogni energia a questo incarico. Rivolgo il mio pensiero a tutti gli operatori del settore, sicuro di intessere con ciascuno un proficuo rapporto di leale collaboraz­ione, affinché la sanità lombarda continui a manifestar­e — e se possibile accrescere — la propria eccellenza a livello nazionale e internazio­nale». Attilio Fontana parla di «scelta su una figura solida e profession­almente molto preparata». «Si tratta

 Fontana Affronterà con competenza e rigore una sfida complessa in un settore strategico

— dice il presidente leghista — di una sfida complessa in un settore strategico, ma allo stesso tempo avvincente che, sono certo, Cajazzo saprà affrontare con competenza all’insegna della trasparenz­a e del rigore. A lui va un sincero in bocca al lupo a nome della giunta che coglie anche l’occasione per ringraziar­e Giovanni Daverio del lavoro svolto sin qui». Il maroniano Daverio, per la cronaca, si trasferirà nell’assessorat­o alla Casa guidato dal leghista Stefano Bolognini. «Tanti i temi aperti che dovrà affrontare il nuovo direttore — commenta Gallera —. I punti nascita, la riorganizz­azione della rete, l’attuazione della presa in carico che consentirà di dare un po’ di ossigeno ai nostri ospedali e poi altre battaglie a livello nazionale. Lui ne sarà l’interprete tecnico per ottenere più risorse da destinare al nostro sistema sanitario che è eccellente, ma che senza di queste, rischia di essere messo in crisi».

Una scelta che non incontra le resistenze nemmeno delle opposizion­i. «La designazio­ne di Cajazzo conferma la necessità di maggiori controlli e di un’effettiva trasparenz­a nella gestione di appalti e affidament­o di servizi», dice il pd Gian Antonio Girelli.

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