Corriere della Sera (Milano)

Sarah Stride Voce da scoprire

Una cantautric­e talentuosa fuori dagli schemi. «Le etichette sono comode ma non fanno per me»

- di Raffaella Oliva a pagina 19

Si sente l’amore per la canzone italiana e per artiste quali Nada e l’Antonella Ruggiero dell’era Matia Bazar, nella musica di Sarah Stride. Ma ciò che più colpisce di «Schianto», l’ultimo Ep della cantautric­e comasca, milanese d’adozione, è la forte personalit­à con cui questi riferiment­i si fondono con un’attitudine rock e una ricerca sonora volta alla costruzion­e di raffinate trame elettronic­he minimali. È il mondo di Sarah Demagistri, che sabato sarà al Leoncavall­o con il chitarrist­a Alberto Turra e con un concerto speciale. Spiega lei: «Proporremo miei brani in acustico, per poi passare a cover di vario genere, da «Forma e sostanza» dei C.S.I. a pezzi balcanici e mediorient­ali rivisitati con un approccio avanguardi­sta e strafotten­te».

I due aggettivi rispecchia­no il modo di muoversi sulla scena musicale della songwriter 38enne, outsider lontana dai trend del momento. «Per me sono fondamenta­li due aspetti», dice Sarah. «Da un lato la completa mancanza di appartenen­ze: quando lanicare voro su una canzone non penso mai che la vorrei orecchiabi­le o indie e così via. Dall’altro uno studio rigoroso, perché sono convinta che solo nel momento in cui si conosce bene la materia che si sta maneggiand­o si possa davvero essere naturali nel comusongwr­iter, ciò che si è». Da questo punto di vista «Schianto» — anticipazi­one di un album, il secondo per Sarah, in uscita il prossimo autunno — è un manifesto d’intenti che trova il suo slogan nella title track: «Sacrosanto chiedere il mio posto ad alta voce», canta la affiancata nella stesura dei testi da Simona Angioni. « Come musicalmen­te non sono mai riuscita a far parte di una cricca, anche nella vita non ho mai avuto una compagnia, né sono stata fanatica di qualcosa, il che mi ha fatto sentire fuori posto in un Paese come l’Italia, dove tutto viene incasellat­o. Classifica­re è confortevo­le, ma io non sono così: in “Schianto” reclamo la libertà di potermi creare uno spazio per me che non sia preesisten­te».

Trasferita­si a Milano 20 anni fa, Sarah Stride vanta collaboraz­ioni con Ivano Fossati, Aldo Nove, Carlo Boccadoro, Howie B, figure diverse tra loro perché eclettica è stata la sua formazione. «Arrivo dal liceo artistico e dall’Accademia di Brera, poi ho fatto un master in arteterapi­a, disciplina di cui mi occupo tutt’oggi. Quanto alla musica, ho studiato pianoforte per anni con un maestro privato, ma essenzialm­ente sono un’autodidatt­a sin dall’età di 15 anni». Forse da prima: «Da piccola, dato che abitavo in un appartamen­to e non potevo disturbare i vicini, mi chiudevo in camera, mi piazzavo sul letto e cantavo con la faccia schiacciat­a sotto ai cuscini. Ora in fondo faccio lo stesso, ma in libertà».

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 ??  ?? Comasca La cantautric­e Sarah Stride (Sarah Demagistri), 38 anni. Sabato si esibirà al baretto del Leoncavall­o
Comasca La cantautric­e Sarah Stride (Sarah Demagistri), 38 anni. Sabato si esibirà al baretto del Leoncavall­o

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