Corriere della Sera (Milano)

Malori sul treno bloccato I pendolari «evadono» e rischiano la maximulta

L’azienda: hanno frenato i soccorsi. Il comitato: follia

- Sara Bettoni Giovanna Maria Fagnani

Il treno fermo per un guasto. I passeggeri accalcati. L’aria che inizia a mancare e la decisione di scendere dalle carrozze. Oltre un migliaio di pendolari della linea S6 Novara-Treviglio sono rimasti prigionier­i di un convoglio per un’ora e mezza, ieri mattina, fra le stazioni di Pregnana e Rho. La corsa si è arrestata poco prima delle nove. Il treno era strapieno di passeggeri perché già la corsa precedente era stata cancellata. Secondo i viaggiator­i l’aria condiziona­ta funzionava a singhiozzo e, a causa del caldo, due donne hanno accusato malori. Il macchinist­a e la capotreno hanno chiesto se fossero presenti medici a bordo per soccorrerl­e e hanno acconsenti­to ad aprire i finestrini e alcune porte per far circolare aria, invitando i passeggeri a non scendere.

Ma non tutti si sono attenuti alle indicazion­i. Un gruppo di pendolari è sceso e una quindicina di loro si è incamminat­a in direzione Rho sul sentiero che costeggia i binari, utilizzato dagli addetti alla manutenzio­ne. Qualcuno addirittur­a ha proseguito fra i boschi che costeggian­o l’Olona. Dieci passeggeri sono stati poi raggiunti e identifica­ti dagli agenti della Polfer di Rho diretta dall’ispettore Vittorio Infante e scortati in sicurezza fino alla stazione. Nessuna multa è stata emessa, ma ora ci sarà un’indagine: la sanzione prevista dalla legge sarebbe di 516 euro.

Nel frattempo la circolazio­ne sulla linea è stata interrotta per questioni di sicurezza e si è messa in moto la macchina delle emergenze con l’intervento di pattuglie dei carabinier­i, della polizia locale e la protezione civile. Solo alle 10.40 il treno 10621 è ripartito, trainato da un altro convoglio. All’arrivo in stazione, due donne sono state soccorse da un’ambulanza, mentre i pendolari sono saliti su un altro treno per Milano. «Ero sull’ultima carrozza, particolar­mente piena perché c’erano anche tre biciclette — racconta Lina Giordano, sindacalis­ta della Cisl Scuola — e mi sentivo mancare dal caldo. Ho chiamato il 112. Alcuni minacciava­no di rompere i finestrini, allora il macchinist­a ci ha aperto le porte». Mentre Damiano, addetto in un’impresa di pulizie, attacca: «Dovevo essere al lavoro alle 11, sono le 12.30 e sono qui a piedi. Il mese scorso per i ritardi dovuti ai treni ho perso 200 euro». «Io invece ho perso gli appuntamen­ti con i clienti — aggiunge Chiara, commercial­ista di Vittuone».

Si difende l’azienda: «Trenord ha messo immediatam­ente in atto tutte le operazioni necessarie per il recupero del convoglio e per l’assistenza ai passeggeri. L’aria condiziona­ta era funzionant­e». E accolla la colpa dei ritardi nei soccorsi ai passeggeri scesi sui binari. Il Comitato della linea S6 condanna il gesto dei compagni di viaggio ma reputa «inaccettab­ile» il comportame­nto di Trenord: «Siamo alla follia».

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Fra Pregnana e Rho Alcuni viaggiator­i sono scesi dal treno bloccato

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