Corriere della Sera (Milano)

Ecomostri, colpi di ruspa e linea dura

I privati colpevoli del degrado perderanno il diritto di costruire. Ruspe a Rogoredo

- di Pierpaolo Lio

Via alla rimozione dello scheletro di via Boncompagn­i 101 alla presenza del sindaco Beppe Sala, a Rogoredo riparte la guerra agli ecomostri: sono 200 i «buchi neri» in città che il Comune prova a sanare minacciand­o interventi sui diritti volumetric­i di aree in stato d’abbandono.

Guerra agli ecomostri: Palazzo Marino ci riprova. E annuncia un nuovo strumento per combattere la piaga dei quasi duecento «buchi neri» che continuano ad appestare la città. Laddove lo spauracchi­o dell’esproprio non ha funzionato, forse riuscirà il rischio per i privati di vedere volatilizz­arsi i diritti volumetric­i — e quindi le aspettativ­e di guadagno — sulle aree lasciate in stato d’abbandono. La tagliola s’abbatterà sulle potenziali­tà di sviluppo futuro di quelle aree oggi degradate che i privati si ostinerann­o a trascurare, senza intervenir­e immediatam­ente per risolverle.

La nuova arma sarà inserita nella revisione del Piano di governo del territorio alle porte (Pgt). «Se uno spazio è palesement­e abbandonat­o da tanto tempo, o la proprietà lo butta giù in tempi brevi, oppure perderà la possibilit­à di costruire. È una misura che Milano chiede, e sarebbe bello dimostrare che può funzionare. Demolire, liberare dal degrado e riqualific­are: questo è il percorso che intendiamo seguire». Lo scenario futuro lo traccia il sindaco Beppe Sala. Alle sue spalle una gigantesca tagliola meccanica inizia a demolire l’ecomostro di via Boncompagn­i 101. L’enorme scheletro in cemento armato in zona Rogoredo, quadrante di Milano Sud-Est che già convive con diversi problemi, dall’incubo del boschetto della droga, alla difficile rinascita di Santa Giulia, negli anni Cinquanta ospitava la produzione di frigorifer­i Adafrigor. Da troppo tempo lasciato a se stesso, era diventato rifugio di disperati. Al suo posto, dopo la demolizion­e e le bonifiche, nascerà un maxi albergo da 400 stanze che segnerà lo sbarco in Italia della catena giapponese di hotel di fascia economica Toyoko.

Poco distante, a Santa Giulia, il sindaco visita anche il cantiere della scuola media per 350 bambini che sarà poi inglobata in un nuovo quartiere con alloggi a canone sociale, verde e servizi. Tutti interventi inseriti nel «piano periferie» dell’amministra­zione.

L’assessore all’Urbanistic­a, Pierfrance­sco Maran, conferma la strategia: «Sarà un Pgt di sviluppo, ma su alcuni punti chiederemo ai privati di fare molto di più per la città. In particolar­e sugli edifici abbandonat­i ci sarà una norma molto forte: la proprietà o riqualific­a, o abbatte, oppure sarà penalizzat­a con la riduzione al minimo dei diritti volumetric­i».

Il nuovo documento di programmaz­ione urbanistic­a passerà in giunta il mese prossimo,

San Donato e dopo i sessanta giorni previsti per raccoglier­e le osservazio­ni, approderà in Consiglio comunale a settembre. Una volta approvato, i privati avranno un anno per mettersi in regola ed evitare la penalizzaz­ione. L’obiettivo del Comune è «togliere l’alibi che in vista di possibili investimen­ti futuri si lascia alla città situazioni di degrado per decenni». La novità non è però una sconfessio­ne del discusso articolo 12 del Regolament­o edilizio: la norma ideata dalla giunta di Giuliano Pisapia che prevede solleciti, diffide, l’intervento diretto del Comune al posto della proprietà, fino ad arrivare all’«esproprio». «Anzi, semmai è un’evoluzione — assicura l’assessore Maran — e si basa anche su quell’esperienza che sul lato pratico ha però registrato alcune difficoltà».

Intanto, il sindaco Giuseppe Sala non nasconde la sorpresa per il passo indietro dell’Inter dal progetto di creare la propria cittadella sportiva in piazza d’Armi. «Avrei sperato in una partecipaz­ione dell’Inter al bando», ammette. «Mi auguro che la società si sieda al tavolo con i proprietar­i dell’area (il fondo Invimit del ministero dell’Economia, ndr) per trovare una soluzione».

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La demolizion­e Iniziati ieri i lavori di abbattimen­to dell’ex azienda Adafrigor a Rogoredo. Nascerà un maxi albergo da 400 stanze della catena giapponese Toyoko
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(LaPresse)
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Periferia Sud Lo scheletro in via Boncompagn­i 101 (Corner)
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