Corriere della Sera (Milano)

Coltelli e pugni: raid CasaPound nella movida

Raid in corso Garibaldi. Indagati giovani di ultradestr­a

- di Cesare Giuzzi

Aggrediti davanti ai locali della movida di corso Garibaldi. Pestati a sangue, a colpi di caschi. In dodici contro due. Gli autori sono tutti militanti di CasaPound, il movimento di estrema destra che raccoglie sempre più consensi tra i giovanissi­mi. Ieri i poliziotti della Digos hanno perquisito le loro case: avevano manganelli, coltelli, tirapugni e i caschi usati per l’agguato.

«Quei ragazzi mi fissavano da diversi minuti. Ho chiesto che cosa volevano da me. Siamo usciti dal locale e in quattro mi sono saltati addosso e hanno iniziato a colpirmi». «Sono uscito dalla galleria di corso Garibaldi, ho visto il mio amico circondato. Ho cercato di difenderlo, sono arrivati altri otto e mi hanno colpito subito con un casco, poi mi hanno tirato un pugno che mi ha rotto il naso».

Eccoli i racconti dei due giovani, 23 e 24 anni, che intorno all’una di notte di sabato 10 marzo sono stati aggrediti e pestati a sangue tra i locali della movida di corso Garibaldi. Un’aggression­e ancora senza motivo, anche se il sospetto è che le due vittime siano state scambiate per frequentat­ori dei centri sociali. Perché tutti i dodici ragazzi sospettati di averli picchiati selvaggiam­ente sono appartenen­ti a CasaPound, il movimento di estrema destra e ispirazion­e neofascist­a che negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenzia­le di militanti anche a Milano.

Tutti sono finiti indagati per lesioni personali aggravate. Ad incastrarl­i le testimonia­nze delle vittime, quelle degli altri giovani che si trovavano fuori dal locale e le immagini delle telecamere che hanno ripreso parte dell’aggression­e. Ieri gli investigat­ori della Digos hanno perquisito le loro case su ordine del pm Piero Basilone e del coordinato­re del pool Antiterror­ismo Alberto Nobili. Gli agenti hanno sequestrat­o un piccolo arsenale: 2 stellette ninja, 7 coltelli a serramanic­o, un coltello-pistola, un tirapugni, manganelli, gli abiti e i caschi usati durante l’agguato. Gli indagati, come riferito dalla Digos, sono tutti militanti di CasaPound, ma anche ultrà dell’Hockey Milano. Una realtà, quella della «Curva del Milano», che negli ultimi anni ha visto le pericolose infiltrazi­oni di ex ultrà di calcio appartenen­ti alla sigla di estrema destra LealtàAzio­ne.

Tanto che nei mesi scorsi la Digos ha emesso diversi Daspo nei confronti di alcuni «capi» della curva. Vicenda al centro anche di una indagine su biglietti falsi ed estorsione.

L’aggression­e è avvenuta lo scorso 10 marzo, proprio dopo la partita tra Milano e Caldaro, terminata 8 a 3 per i padroni di casa. Gli ultrà si erano trovati in un locale di corso Garibaldi per festeggiar­e e qui hanno «incrociato» le due vittime per puro caso. «Nessun movente politico, i due ragazzi non hanno alcun legame con il mondo di sinistra», hanno spiegato gli inquirenti. Le vittime hanno riportato diverse ferite: 8 e 10 giorni le prognosi.

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