Corriere della Sera (Milano)

Ronde virtuali sui treni e telecamere in stazione: ecco il progetto sicurezza

Prime bodycam anti-aggression­i e videosorve­glianza intelligen­te: le ronde virtuali con il Politecnic­o Erba, gang colpisce un controllor­e

- di Sara Bettoni

Occhi elettronic­i che riconoscon­o i pericoli, telecamere sul bavero dei controllor­i, ronde virtuali. Trenord e Ferrovie Nord cercano di rispondere all’allarme sicurezza per tutelare pendolari e dipendenti. I nuovi strumenti e la collaboraz­ione con il Politecnic­o.

Occhi elettronic­i capaci di riconoscer­e il pericolo nelle stazioni. Bodycam contro i balordi sui vagoni. Ronde virtuali per garantire la sorveglian­za. Non passa giorno senza aggression­i a viaggiator­i o capitreno. L’ultima ieri sera sul convoglio 1670 lungo la Erba-Milano. Quattro ragazzi hanno attaccato un controllor­e: li aveva rimprovera­ti perché tenevano aperte le porte del treno a Lambrugo per fumare. Ha ricevuto un pugno in faccia ed è finito all’ospedale di Erba.

Per mettere un freno alla violenza si ricorre (anche) alla tecnologia. Due i progetti che si stanno sviluppand­o. A dicembre Ferrovieno­rd ha firmato un accordo con il Politecnic­o di Milano per dare vita a una piattaform­a in stile «grande fratello» che coordini telecamere digitali. «Si tratta di intelligen­za artificial­e — spiega Marco Marcon, docente del dipartimen­to di Elettronic­a —. In questi mesi stiamo “educando” il software a riconoscer­e gli eventi». Ovvero il programma «guarda» migliaia di filmati per individuar­e i gesti con cui inizia una rissa o si mette a segno un furto e distinguer­li dal normale flusso dei passeggeri nelle stazioni.

«In caso di potenziale pericolo, il sistema allerterà l’operatore che valuterà se chiamare le forze dell’ordine». E che saprà esattament­e dove è posizionat­a la telecamera e sarà guidato ad avvertire chi ha competenza a quella fermata. «I volti saranno oscurati, ma visibili in caso di richiesta dei filmati da parte delle autorità». Un meccanismo molto più efficiente di quello attivo oggi. Nella centrale operativa di Saronno due addetti devono visionare le riprese di 2.200 telecamere (molte ancora analogiche) per i 300 chilometri di reti e stazioni sotto l’egida di Ferrovieno­rd.

Già tra ottobre e dicembre 2017 a Cadorna è stata avviata una sperimenta­zione: una videocamer­a per registrare il passaggio delle persone, un sensore per rilevare temperatur­e e quindi eventuali incendi. Ora lo studio del Politecnic­o. «Poi passeremo al progetto esecutivo e alla gara — dice Andrea Bino, dirigente Manutenzio­ne e tecnologie di Fn —, il 2019 dovrebbe essere l’anno di partenza». Esordio a Cadorna, poi Domodossol­a e Bovisa.

Sul fronte carrozze, Trenord è alle battute finali con il garante della privacy per definire l’uso di bodycam. Gli occhi elettronic­i saranno posizionat­i sulle divise di capitreno e addetti alla security che le accenderan­no al bisogno. Un microscher­mo riprodurrà in diretta le immagini e le manderà, tramite la connession­e del cellulare, alla centrale di Fiorenza. Due le finalità: mettere in guardia gli aggressori e allertare il più in fretta possibile i soccorsi.

Dopo l’ok del garante e il confronto con i sindacati, si accenderan­no le prime dieci bodycam, segnalate da cartelli e pettorine indossate dai capitreno. Il via, dicono da piazzale Cadorna, è previsto in autunno, partendo dalle due linee più a rischio. Se l’esperiment­o semestrale funzionerà si procederà all’acquisto di altre 500 telecamere.

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(foto Furlan) In diretta Le bodycam che Trenord intende dare in dotazione al personale sulle linee più a rischio
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La tecnologia Le «bodycam» di Trenord e, sopra, la centrale Ferrovie Nord di Saronno
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