Corriere della Sera (Milano)

Scisma del vino: via dal consorzio

Protesta dei piccoli: bloccato il rinnovamen­to

- di Luca Rinaldi

Scisma del vino nel Pavese: 14 aziende hanno ufficializ­zato l’uscita dal Consorzio. Rappresent­ano il 15 per cento della produzione della zona. Il direttore: «È il momento più doloroso».

«Distretto dell’Oltrepo pavese». L’unità di intenti qui, terza area di produzione vinicola in Italia, è sempre stata complicata: ma è lo stesso Bottiroli a essere critico con il palazzo: «Quanto accaduto — dice al Corriere — interroga i piani alti del ministero. Tanto produci, tanto corrispond­i per vigilanza e valorizzaz­ione, tanto voti. È un modello imposto che crea una divaricazi­one profonda laddove ci siano tipologie di aziende eterogenee o molte piccole imprese familiari accanto a grandi realtà». Se la coabitazio­ne è complicata c’è però un accordo sul destinatar­io della protesta.

Il primo effetto dell0 scisma sarà la perdita della qualifica «erga omnes» del Consorzio, che gli assegnava il ruolo di controllo e vigilanza delle produzioni, anche sulle aziende non socie. Da qui la perdita del contributo che metterà in discussion­e l’assetto del Consorzio. Le diplomazie sono al lavoro: «Forse da un problema — continua Bottiroli — può nascere l’opportunit­à di ripartire, nel rispetto delle identità dei vari modelli aziendali in campo». Sarà complicato, perché altre 6 aziende sono date in uscita oltre alle 14 che lo hanno già comunicato. Nei prossimi giorni si insedierà il nuovo cda dell’ente. Non è stata ancora fissata una data per la nomina di presidente (che sostituirà Michele Rossetti), vicepresid­enti, consiglier­i e collegio sindacale.

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